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PD Veneto: Rosanna Filippin Andrea Causin e Felice Casson a proporsi come eredi di Paolo Giaretta

la Nuova Venezia — 01 agosto 2009
Pd Veneto, sfida a tre per la segreteria

Renzo Mazzaro
VENEZIA. Certo che sono bravi a fare le pentole senza i coperchi, pur non avendo niente di diabolico, questi sindaci veneti del Pd. Si fanno in quattro, letteralmente, per indicare un programma di rilancio attorno ad un candidato segretario regionale, da votare tutti insieme per ridare credibilità all’alternativa di centrosinistra nel Veneto, e il giorno dopo patatrac. Il candidato non è più lui. E non sarà neanche unitario. Al vedo tra Veneto e Roma, i quattro sindaci più importanti del Pd - Massimo Cacciari di Venezia, Flavio Zanonato di Padova, Achille Variati di Vicenza e Fausto Marchiori di Rovigo - rimediano un ceffone. Possiamo pure non definirlo sonoro, nel senso che gliel’ha dato ha cercato di affibbiarlo mezzo di nascosto, quasi che non si vedesse, o almeno non facesse rumore. Una sberla veloce, più che uno sberlotto esemplare, come facevano i genitori con i figli discoli. Mettiamola come vi pare, certo non è una carezza. Il candidato segretario regionale proposto dai 4 sindaci, il vicentino Stefano Fracasso, ha vissuto lo spazio di un pomeriggio. Era partito per le vacanze in Francia con la candidatura unitaria in tasca, tornerà retrocesso a professore di chimica, mestiere che gli dà da vivere.
Al suo posto il coordinamento nazionale dell’area Bersani indica Rosanna Filippin, vicentina, uno dei 5 nomi che il “pensatoio” veneto aveva comunque suggerito. Bilancio: vincono i parlamentari, perdono i sindaci, unico riferimento visibile del Pd nel territorio.
«Non mettiamola così», si ribella Margherita Miotto, deputato della componente Bindi, che ha dato l’ok assieme ai colleghi Gianni Dal Moro e Filippo Penati: i tre costituiscono il «tavolo di coordinamento nazionale» della mozione Bersani, considerata maggioritaria (ne consegue che la Filippin ha l’elezione già in tasca). «Non mettiamola così, perché non è andata così», insiste la Miotto. E com’è andata allora? «Il nome era tra quelli indicati dal territorio; per esigenze di immagine nazionale occorreva puntare su una donna; soprattutto l’appello dei sindaci era nato da un equivoco».
Quale? «A loro risultava che il Veneto dovesse andare ad un candidato dell’area Letta, mentre non è mai stato così». A che area appartiene la Filippin? «Alle primarie era con la Bindi, al congresso provinciale è stata candidata da tutti, adesso ha scelto l’area Bersani». Geografie di partito, per gli appassionati. Fin qui la Miotto. Va aggiunto, per sminuire l’impatto del ceffone, che almeno due sindaci su quattro erano d’accordo nel cambiare cavallo: Variati e Zanonato. Di Cacciari e Marchiori non si sa, ma se non protestano come minimo non si erano appassionati alla scelta. Laura Puppato ha chiuso il cerchio, ritirando la sua candidatura. Opplà, gioco fatto per l’area Bersani.
Ma non per la componente di Ignazio Marino, che proprio sulla candidatura Puppato aveva puntato le speranze per una prospettiva unitaria. «Ci siamo resi conto che una parte importante dell’elettorato sarebbe rimasta non rappresentata nel Pd, così abbiamo deciso la mia candidatura», spiega Felice Casson, che giorni fa la escludeva.
Terzo, ma non certo in ordine di arrivo, il candidato dell’area Franceschini, Andrea Causin, consigliere regionale, soprannominato Fullio a Martellago, da cui il suo blog www.fullio.it. «Questa situazione nasce dalle incertezze e dalle divisioni nell’area Bersani, ma è giusto così». Quanto contate nel Pd veneto? «Noi contiamo di vincere», risponde gasatissimo. E volete che non ci conti la Filippin? «Io me l’auguro ma niente è sicuro, qui le cose possono cambiare nel giro di una notte» risponde con più saggezza la candidata di Bassano. Forse pensa alle veline di Berlusconi, estromesse in una notte, dopo la lettera di Veronica all’Ansa. Con lei, in una notte, è successo il contrario. Certo che vincere nel 2010 sarà un altro paio di maniche: il Pd parte dal 19,8%.
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L'assessore all'urbanistica di Bassano del Grappa

Rosanna Filippin, 46 anni, avvocato di Bassano del Grappa, da due anni coordinatore del Pd vicentino, da una trentina di giorni assessore comunale all’urbanistica in una giunta con un sindaco dell’Udc. Formatasi nell’associazionismo cattolico, è stata presidente della Azione Cattolica. Nel 1995 è stata eletta consigliere comunale per il Ppi, di cui è stata anche capogruppo. Dal 1999 al 2001 ha partecipato alla costruzione di «Insieme per il Veneto».
Il pubblico ministero prestato alla politica

Felice Casson, 56 anni, senatore, è candidato alla segreteria regionale del Pd per la mozione di Ignazio Marino. Casson è nato a Chioggia il 5 agosto 1953. Si è laureato in giurisprudenza a Padova, ha lavorato in magistratura, è stato pm di inchieste molto note. Ha lasciato la magistratura nel 2005. Alle elezioni politiche del 2006 è stato eletto in Senato, come indipendente, tra le fila dei Ds. Attualmente è senatore della repubblica nel gruppo del Pd.
Il consigliere regionale nell'esecutivo di Veltroni

Andrea Causin
, 36 anni, consigliere regionale, candidato per la mozione di Dario Franceschini. Sposato, un figlio, vive a Martellago. E’ entrato in Regione nel 2005, si occupa in particolare di temi legati al welfare, alle politiche del lavoro e alle attività produttive. Nel novembre 2007 è stato chiamato da Veltroni a far parte dell’esecutivo nazionale del Pd, dal quale è poi uscito. Dal 1999 al 2002 era stato segretario nazionale dei giovani delle Acli.