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1.9.09

Scaramuzza, Causin, Tiozzo, Zoggia, Stradiotto e Murer a Mirano per le dimissioni di Semenzato

la Nuova di Venezia — 01 settembre 2009
«Vergogna-vergogna», ring in piazza


MIRANO. Da un lato i militanti del Pd che scandiscono lo slogan «ver-go-gna-ver-go-gna», dall’altro il sindaco Roberto Cappelletto che, uscendo dal municipio, si prende per alcuni minuti il palco della protesta: «Voi vi dovete vergognare, che state strumentalizzando questa faccenda». Tutt’intorno i clienti del mercato settimanale di Mirano. Passano, guardano, si informano.
Quelli del Pd si sono trovati alle 10.30 all’ingresso del municipio, dalla parte di piazza Martiri, per chiedere le dimissioni del vicesindaco della Lega Nord Alberto Semenzato, responsabile del pagina Facebook «Lega Nord di Mirano» su cui è comparso il manifesto «Immigrati clandestini: torturali! E’ un tuo diritto». Lui da giorni si difende sostenendo di essere la vittima di un complotto: qualcuno avrebbe inserito quel manifesto a sua insaputa, dopo avergli rubato la password d’accesso al computer. Il Pd non ci sta, perché, ribatte «la sua versione non è credibile».
Ieri i militanti hanno gridato il loro sdegno in faccia al sindaco, e Cappelletto non ha avuto timore a rispondere, in un acceso scontro verbale in un lunedì di mercato particolarmente affolatto dopo le ferie di agosto. Non si è visto invece il vicesindaco della Lega, principale bersaglio della manifestazione, che da alcuni giorni preferisce stare nell’ombra.
Per invitarlo a fare un passo indietro ieri sono arrivati a Mirano i vertici regionali del partito: il senatore Marco Stradiotto, la deputata Delia Murer, i consiglieri regionali Andrea Causin e Lucio Tiozzo, l’ex presidente della Provincia, Davide Zoggia, il coordinatore provinciale Gabriele Scaramuzza, gli esponenti del Pd miranese e con alcuni militanti di base e altri esponenti del centrosinistra e dell’opposizione politica a Mirano. Uno schieramento di forze al quale, sabato 5 settembre, potrebbe aggiungersi il segretario nazionale Dario Franceschini.
I responsabili regionale del partito stanno cercando di portarlo a Mirano per lanciare un segnale forte, perché, come dicono, «questa città si trasformi un simbolo della lotta al razzismo». Chiaro il messaggio lanciato ieri dal Pd: «Semenzato dovrebbe dimettersi a scopo cautelativo, fino a quando non sarà l’inchiesta della magistratura a fare chiarezza su quanto accaduto». E se Semenzato fosse davvero innocente? Se fosse stato veramente beffato? «Ma come ha fatto a non accorgersi di quel manifesto? - risponde Causin - come mai nessuno dei leghisti iscritto al gruppo di Semenzato si è mai accorto di quel manifesto? La verità è che quel messaggio appare comunque verosimile, perché negli ultimi mesi questo comune ha emanato una serie di ordinanze che minano la convivenza civile tra noi e gli immigrati».
Per Stradiotto, che quand’era sindaco di Martellago ha amministrato anche con la Lega, «il sindaco dovrebbe ritirare le deleghe a Semenzato, perché nel suo ruolo istituzionale di vicesindaco ha commesso un grave errore». Cappelletto non lascia correre: «Usano la menzogna come arma politica, noi abbiamo preso le distanze da quel manifesto, messo da chi vuol male a questa amministrazione, e abbiamo già denunciato l’episodio alla Polizia postale».
(Francesco Furlan)