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31.1.10

Regione Veneto: Rosanna Filippin lancia il ticket Bortolussi-Puppato

la Nuova di Venezia — 31 gennaio 2010

Filippin benedice il ticket Bortolussi-Puppato

VENEZIA. «Giuseppe Bortolussi e Laura Puppato saranno un ticket formidabile contro il partito della paura e delle parole rappresentato dalla Lega». Rosanna Filippin benedice la discesa in campo del sindaco di Montebelluna.

Dopo aver perso il «ballottaggio» di sabato scorso per la candidatura a presidente della Regione, ieri Puppato ha ufficialmente sciolto la riserva, con un sms a Bersani: «Grazie per la fiducia, accetto».

Intanto, sempre sul fronte delle candidature, si fa largo la prospettiva di schierare alcuni dei sindaci, volto del Pd vincente, nel listino del presidente, per dare credibilità ad una campagna che - spiegano gli addetti ai lavori - non vuole essere solo di testimonianza. Con il recupero del sindaco di Montebelluna in zona Cesarini, si chiude così una pagina non troppo brillante per i Democratici.

«Si tratta di una proposta - spiega la Filippin - che io stessa ho rivolto a Laura Puppato all’inizio della settimana. Da un lato, il Pd ha indicato, con Bortolussi, un candidato credibile, capace di parlare ai veneti delle scelte che servono per il futuro della nostra terra con le armi della concretezza. Dall’altro, Laura Puppato aggiunge alla proposta politica del Pd il valore della sua esperienza: un’amministratrice competente e una rappresentante di quel partito capace di vincere anche nel Nord a guida leghista».

Resta ora da chiarire il valore che la coalizione vorrà attribuire al «ticket». Sebbene una stessa candidatura sia presentabile in un massimo di tre liste, appare assai improbabile che il nome di Laura Puppato possa essere replicato fuori Treviso, dove il sindaco ha il suo bacino elettorale più significativo. Una scelta del genere, infatti, contribuirebbe a spezzare gli equilibri recentemente raggiunti, laddove Puppato dovesse scegliere di «sfilare» la poltrona al collega di un’altra provincia per garantire un posto in più ad un candidato della Marca. «Ho dato la mia disponibilità alla candidatura per le regionali, intanto nella provincia di Treviso» sostiene dal canto suo il sindaco di Montebelluna «Ho avuto molte sollecitazioni a presentarmi come capolista in Consiglio regionale come traino di un Pd che nel Veneto possa procedere ad un cambiamento di rotta e che veda posto per gli aspetti del lavoro e per quelli di carattere energetico che sono da sempre i miei cavalli di battaglia».

Tra i sostenitori del tandem, oltre a Bersani, anche il responsabile degli enti locali del Pd: «E’ giusto riconoscere a Puppato un ruolo, per come ha lavorato in questi anni - sostiene Davide Zoggia - quanto alla possibilità di spendere il suo nome in più province, deciderà il partito. Per quanto mi riguarda, credo che ogni territorio abbia le proprie dinamiche ed i suoi rappresentanti, e io sono perché ciascuno svolga il suo ruolo».

Invita Puppato ad una scelta di responsabilità, invece, Gino Zardini, dell’esecutivo del Pd che aggiunge «Il segretario nazionale lasci al partito provinciale piena autonomia nel rispetto dello statuto e del codice etico che vietano candidature multiple». Intanto, l’area Marino della provincia di Venezia punta sulle donne: «Sosterremo la candidatura di Marta Meo nel collegio di Venezia e di Laura Puppato a Treviso» annunciano.

- (Simonetta Zanetti)

27.1.10

Davide Zoggia: Orsoni a sindaco di Venezia, primarie esemplari

la Nuova di Venezia — 27 gennaio 2010

Primarie, Venezia esempio nazionale

- Alberto Vitucci

26.1.10

Veneto: al via la sfida di Giuseppe Bortolussi

26/01/2010 -Padova
Lettera aperta agli iscritti del Pd

Rosanna Filippin

Cari amici,

le prossime elezioni regionali rappresentano una sfida decisiva. Decisiva perché si chiude un ciclo politico, quello che per quindici anni è stato segnato da Giancarlo Galan. E decisiva perché, per la prima volta, la Lega si candida alla guida della nostra regione.

Il Veneto è di fronte a un bivio radicale. Da cui dipende il suo futuro. La scelta è tra un Veneto chiuso, egoista e impaurito, come quello della Lega Nord, e un Veneto aperto, unito e coraggioso, come quello che proponiamo noi. L’identità del Veneto si basa da sempre su alcuni valori chiari: il lavoro, l’autonomia, la solidarietà, l’amore per la concretezza e l’innovazione. Il Partito Democratico, per costruire un’alternativa forte e chiara alla Lega Nord, deve imparare dalla storia della nostra terra. E avere lo stesso coraggio e la stessa determinazione che i veneti hanno dimostrato in passato di fronte alle sfide.

All’indomani delle primarie del 25 ottobre, il Partito Democratico si è dato due obiettivi. Confermare l’alleanza con i partiti che in questi anni hanno condiviso con noi l’opposizione al centrodestra. Ma allo stesso tempo allargare i confini di questo campo, per coinvolgere nella sfida alla Lega tutte le forze che non ne condividono il progetto. Con l’Udc ho avviato, su indicazione dell’assemblea regionale, un dialogo aperto, che però non ha dato frutti. Nella scelta dell’Udc, alla fine, hanno prevalso i calcoli delle convenienze individuali. La scelta della corsa solitaria condanna l’Udc all’irrilevanza. Perché di fronte al pericolo di un Veneto a trazione leghista, non ci sono terze vie da percorrere. O si sta con la Lega, o si costruisce un’alternativa al suo progetto.

Da oggi un’alternativa c’è. È quella che il Partito Democratico, insieme ai suoi alleati, ha scelto di mettere in campo, candidando Giuseppe Bortolussi: il rappresentante di un Veneto autentico, quello del lavoro e dell’impresa. Un Veneto che parla il linguaggio dei fatti, non quello delle promesse e dei falsi allarmi. Un Veneto che guarda al futuro con coraggio, senza paura. Il Partito Democratico ha scelto tra due candidature di grande valore: quella di Laura Puppato, donna e amministratrice di valore, che resta una risorsa preziosa per la nostra battaglia contro la Lega Nord. E quella di Giuseppe Bortolussi, un grande conoscitore dell’economia veneta, Assessore nel Comune di Venezia accanto al sindaco Cacciari. Giuseppe Bortolussi è una figura indipendente, ma da sempre vicino al centrosinistra. La sua concretezza e la sua autonomia ne fanno un candidato autorevole, battagliero, preparato e profondamente in sintonia con il Veneto e i veneti.

Il centrodestra veneto ha subito il baratto romano tra Bossi e Berlusconi. La nostra scelta, invece, è stata affidata al voto. È stato giusto che fosse così.

Adesso tocca a noi. Questo è il momento di parlare ai veneti, questo è il momento di spiegare la posta in gioco, questo, soprattutto, è il momento di coinvolgere le donne e gli uomini di questa nostra terra nella sfida che abbiamo di fronte.

C’è il Veneto in ballo. E questo è il momento di fare, tutti insieme, la nostra parte.

25.1.10

Giorgio Orsoni vince le primarie: sarà il candidato sindaco del centrosinistra

la Nuova di Venezia — 25 gennaio 2010

Le urne incoronano Orsoni, sarà candidato

L’avvocato Giorgio Orsoni sarà il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni del 28 e 29 marzo. Il popolo delle primarie alla fine ha scelto. Il candidato della maggioranza del Pd - sostenuto anche da Italia dei Valori e dal sindaco Cacciari - ha raggiunto il 46 per cento dei voti, 5.959 su un totale di 13.003 votanti (12.954 voti validi). Buona affermazione di Gianfranco Bettin, che con il suo movimento Venezia Sostenibile, Verdi, Rifondazione e Sinistra e Libertà supera il 35 per cento. Soltanto terza Laura Fincato, sostenuta da una parte del Pd e dal Psi. Non le è bastata una generosa campagna elettorale, e si è fermata al 18,63 per cento.

«Ringrazio tutti, è stato un grande successo di partecipazione», ha commentato soddisfatto Orsoni pochi minuti dopo la lettura dei risultati nella sede del comitato primarie di via Cecchini, «da domani cominciamo a lavorare. Obiettivo è quello di allargare l’alleanza all’Udc senza escludere nessuno. Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato, ma anche quelli che hanno votato Gianfranco e Laura. Hanno dato modo al centrosinistra di realizzare una grande prova democratica per la scelta del candidato sindaco. Un modello che non si usa da altre parti e tra i nostri avversari».

Soddisfazione espressa da Orsoni anche sul numero dei veneziani che sono andati ieri a votare. 13 mila, quattromila in meno delle primarie per il Pd nazionale. «Ma con questa giornata gelida e senza copertura dai media nazionali è stato un grande successo», dice.

63 anni, avvocato esperto in diritto amministrativo con una serie di incarichi nelle associazioni culturali e sportive della città, Orsoni è stato per tre anni assessore al Patrimonio con la giunta Costa, fino al 2005. Oggi è procuratore di San Marco e vicepresidente della Fondazione Cini, presidente della Compagnia della Vela e docente a Ca’ Foscari.

«Domani si parte», annuncia, «ma la mattina devo fare una lezione all’Università». Insegnamento che dovrà lasciare da parte, se sarà eletto sindaco, come ha fatto in questi anni Massimo Cacciari. Quanto a Brunetta, il Comune a palazzo Ducale è soltanto «una sparata», i soldi li potevano dare prima. Noi puntiamo alla concretezza e non agli annunci».

Molte le conferme e qualche sorpresa dal voto delle primarie. I primi risultati hanno fatto sobbalzare molti dirigenti del Pd. Bettin in testa nelle roccheforti storiche del vecchio Pci-Pds, come la Giudecca, Cannaregio (dove il distacco è piuttosto netto, 317 a 247), il centro di Mestre, Marghera dove addirittura l’ex prosindaco ottiene il doppio dei voti dell’avvocato. Poi pian piano arrivano anche i risultati dal Lido, Zelarino, Chirignago, Favaro e Tessera: qui Orsoni è nettamente in testa. Fincato la spunta soltanto in un paio di sezioni elettorali, Malcontenta e Sacca Fisola, alla fine si ferma al 18 per cento, la metà di Bettin, un terzo di Orsoni. I moderati tirano un sospiro. La possibilità che Bettin, sociologo, scrittore molto popolare soprattutto in terraferma, potesse farcela avrebbe aperto forse scenari imprevedibili.

Alla fine il Pd ha tenuto, la coalizione adesso si prepara senza troppe scosse ad affrontare un centrodestra sempre più aggressivo e temibile. Orsoni, indicato dal Pd e dal sindaco Cacciari, ha il compito di cercare di allargare al centro - alle civiche moderate e in primo luogo all’Udc - l’alleanza di centrosinistra che ha governato Ca’ Farsetti negli ultimi 17 anni. Ma l’ottimo risultato ottenuto da Bettin rimette in gioco anche la sinistra e le associazioni civiche. Una sinistra che ha mostrato qualche malumore, soprattutto in centro storico e a Marghera, per il candidato «moderato» scelto dal partito maggiore. E ha dato segni di vitalità e di recupero in alcune aree dove la crisi si faceva già sentire.

- Alberto Vitucci

16.1.10

Il PD Veneto lancia Giuseppe Bortolussi: De Poli corre solo

la Nuova di Venezia — 15 gennaio 2010

Martella: «Nel Pd vuoto di direzione politica»

«A poche ore dalla direzione regionale non è possibile che il Veneto non sappia ancora qual è l’impostazione che il Pd adotterà sia in merito alla scelta della candidatura a presidente della Regione sia sulle alleanze» attacca Martella «Questo vuoto di direzione politica impedisce al Pd di essere protagonista e lo espone alle critiche giustificate dell’opinione pubblica e delle altre forze politiche. Nel dna del Pd dovrebbero invece esserci dignità, determinazione, autonomia e coraggio nel presentare una proposta - spiega - è assolutamente evidente che il Pd non può essere una forza politica a sovranità limitata a cui gli alleati tradizionali e potenziali impongono la propria logica».