La volata finale dei candidati del Pd per il Parlamento
Sostenibilità, lavoro, attenzione al sociale e federalisimo. Sono le quattro parole d’ordine del Pd, che il segretario provinciale Michele Mognato prova a sintetizzare così. Oggi a Mestre arriva Pierluigi Bassani, segretario nazionale del partito e candidato premier per il centrosinistra. Sarà il primo leader nazionale ad aprire la campagna elettorale a Mestre. parlerà alle 13 al cinema Excelsior, e presenterà il programma del Pd insieme ai candidati. Un aspetto locale di queste elezioni a cui il Pd tiene molto. Mognato ricorda le primarie, fatte a fine novembre per la scelta del leader. E anche le «parlamentarie», consultazioni di fine dicembre per scegliere i parlamentari. Le liste, dicono i dirigenti locali, alla fine hanno rispettato le indicazioni degli elettori. Qualche nome è stato paracadutato da Roma, ma per la maggior parte i nomi in lista rispettano – nell’ordine – i voti espressi dai veneziani. Oggi Bersani parlerà di lavoro, della crisi e delle soluzioni proposte. Ma anche della città e dei suoi problemi legati ai mancati finanziamenti e alle regole del Patto di Stabilità.(a.v.) di Alberto Vitucci «Non siamo tutti uguali. Noi le primarie le abbiamo fatte, e abbiamo il 40 per cento di donne in lista». Monica Sambo, giovane e combattiva segretaria dei giovani Pd, apre così la prima assemblea elettorale del partito in sala San Leonardo. Prima presentazione alla città dei candidati alla Camera e al Senato. «I candidati che avete scelto voi», è lo slogan. Quattro milioni di elettori che hanno votato alle primarie tra Renzi e Bersani, un milione per le «parlamentarie» di dicembre. «Quarantamila solo in Veneto», si infiamma Monica Sambo, «più di quanti hanno votato per le primarie di Grillo in tutta Italia. Altri come il Pdl, le primarie le hanno solo promesse e non le hanno mai fatte». Ancora su Grillo: «Noi abbiamo 9 donne su 20 in lista, loro solo il 17 per cento, meno della media nazionale». La platea è quella del tutto esaurito. Non giovanissima, ma attenta, con molte facce nuove. Nell’abside dell’ex chiesa da trent’anni centro civico scorrono le immagini di Bersani e gli slogan dell’«Italia giusta». «Vogliamo cambiare l’Italia», attacca il segretario provinciale Michele Mognato, candidato alla Camera, «partendo dai diritti, dal lavoro, dall’attenzione ai territori. Senza dimenticare in che stati ci aveva ridotto il governo Berlusconi. Che ancora oggi pronuncia parole indecenti su Mussolini che ha operato bene. Chiediamo agli elettori un voto utile, e non di testimonianza». Voto utile significa, spiega, che grazie alla legge porcata di Calderoli, in Veneto avrà 14 senatori e non sei la coalizione che prende un voto più degli altri». Eccola schierata, la squadra veneziana. Felice Casson, senatore uscente e numero due in lista al Senato dietro Laura Puppato. Poi Marco Stradiotto, i parlamentari uscenti Rodolfo Viola, Delia Murer. Jacopo Molina, Stefania Busatta e Francesca Zottis, Elisabetta Populin, il candidato dei giovani Pd di Venezia Marco Rizzetto. In prima fila tra il pubblico il vicesindaco Sandro Simionato e il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Claudio Borghello. Facce nuove e molte donne, nelle liste Pd. «Guardate i primi nomi al Senato», incalza la giovane Sambo, «loro hanno Berlusconi, il suo avvocato Ghedini e Sacconi. Noi espressioni del territorio come Laura Puppato e Felice Casson». Casson è stato tra i deputati «più produttivi» dell’ultima legislatura, firmatario di interrogazioni e proposte di legge come la nuova Legge Speciale. Attacca: «C’è bisogno del vostro voto per continuare le battaglie in difesa dell’unicità di Venezia». Ricorda la battaglia sulle grandi navi, definisce «un furto» quello dell’Arsenale messo a punto dai ministeri romani dopo che la legge dell’agosto scorso lo aveva consegnato alla città. «Roba da Banda Bassotti. Un giorno al Senato ho incontrato il ministro Passera che mi ha detto Io sono uno della Banda Bassotti. Bene, ce ne ricorderemo», gli ho risposto. Stradiotto e Viola hanno ripercorso le loro battaglie di parlamentari, non senza un po’ di amarezza perché il loro posto in lista difficilmente garantirà la riconferma. Eletta sicura invece Delia Murer. Dobbiamo lavorare sul fronte della solidarietà», dice. Campagna elettorale appena decollata. Nell’agenda del Partito democratico ci sono iniziative in tutti i 581 comuni della provincia di Venezia. «Tv e giornali, d’accordo, ma gli elettori si conquistano andando sul territorio, parlando con loro», dice Mognato. La sfida è lanciata. L’obiettivo, conquistare anche al Senato una regione da sempre in mano al centrodestra.