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6.10.12

Referendum tematici PD: per riempire di contenuti il percorso verso le Elezioni Nazionali


La Nuova Venezia 05 ottobre 2012 

Parte la raccolta firme per i sei referendum di Civati

Arriva anche in città la raccolta firme per i sei referendum interni al Pd, proposti da Giuseppe Civati di Prossima Italia per lanciare una sfida al partito al di là delle primarie. Obbiettivo: raccogliere 30.500 firme a livello nazionale tra gli iscritti, numero corrispondente al 5% delle tessere, prima delle votazioni per scegliere il candidato premier del centro sinistra. L’iniziativa è stata presentata, ieri, nella sede provinciale del Pd in via Cecchini da Gianluca Mimmo, 24 anni, membro dell’assemblea nazionale dei democratici. Erano presenti il segretario comunale del partito Claudio Borghello e il segretario provinciale Michele Mognato, la segretaria del circolo di San Donà Francesca Zottis e Luciana Mion della segreteria provinciale. «Nonostante il dibattito nazionale interno ed esterno al Pd», ha detto Mimmo, «sia incentrato sulle figure di Bersani e di Renzi, io insieme ad altri membri dell’assemblea nazionale, fra cui vi è Giuseppe Civati (consigliere regionale della Lombardia e dirigente nazionale del partito), abbiamo deciso di lanciare una sfida a tutto il partito, candidati compresi. Stiamo presentando in questi giorni a tutti gli iscritti e alla cittadinanza sei referendum tematici sul Pd. Il referendum è disciplinato dallo statuto nazionale. Noi vorremmo che iscritti ed elettori, il giorno in cui si svolgeranno le primarie per il candidato premier, si esprimessero su riforma fiscale, reddito minimo, incandidabilità, consumo di suolo, matrimonio gay ed alleanze». L’idea è di dare la parola agli iscritti affinché diano un’indicazione all’agenda del partito anche su temi in cui non mancano le divisioni interne. Mognato, però, ha fatto delle precisazioni cominciando col dire che «lo statuto del Pd prevede già l’incandidabilità di chi sia indagato o condannato anche solo in primo grado. Inoltre, ritengo che sarebbe opportuno che primarie e referendum non si tenessero nello stesso giorno per evitare confusione». Il segretario provinciale, inoltre, ha sottolineato: «Il nostro è un partito democratico non solo di nome ma anche di fatto e lo dimostrano le tante forme di consultazione previste dallo statuto». (mi.bu.)