Pagine

30.7.08

Provincia 2009: Zoggia candidato

la Nuova Venezia — 30 luglio 2008
Il Pd scommette su Zoggia

Davide Zoggia è da lunedì sera il candidato ufficiale del Partito Democratico alla corsa alla presidenza della Provincia di Venezia, per la quale si va al voto nella primavera del 2009, probabilmente in tandem con le elezioni europee.
Lo ha annunciato ieri lo stesso presidente della Provincia in una conferenza stampa assieme al coordinatore provinciale del Partito Democratico, Gabriele Scaramuzza, e al responsabile del settore enti locali del partito, Enrico Mingardi. La candidatura è stata accolta quasi all’unanimità, con un paio di astensioni definite «tecniche» dalla Direzione provinciale del partito che si è riunita lunedì sera a Favaro, dopo un giro di consultazioni che hanno coinvolto in provincia più di 600 persone, dai parlamentari fino all’ultimo attivista. Presenti alla riunione di Favaro, 78 su 90 componenti la direzione provinciale del Pd.
«È un risultato importante, c’è stata una forte coesione pressoché unanime», spiegano soddisfatti Zoggia e Scaramuzza. E dopo l’ok del partito, Zoggia è deciso ad ingranare la marcia per avviar da subito la campagna elettorale. «Prima delle ferie intendo riunire l’intera coalizione - annuncia il presidente della Provincia - per costruire la cornice programmatica per un confronto tra i partiti e poi iniziare il lavoro nel territorio, dove dobbiamo caratterizzare la nostra campagna in modo innovativo, anche se lo scontro elettorale prevediamo sarà fortemente politicizzato», spiega Zoggia.
Resta aperta la porta al dialogo, se sarà possibile, con l’Udc di Casini ma Zoggia intende partire dalla coalizione di centrosinistra che lo ha sostenuto in questi cinque anni per aprire al mondo delle liste civiche già nate o in procinto di nascere nel territorio. «Non c’è neanche un problema di voto moderato - continua Zoggia - che il Pd già oggi interpreta e nei sedici Comuni che vanno al voto il prossimo anno bisogna da subito lavorare per evitare doppie candidature nel Pd e puntare sulle battaglie importanti, come quelle dell’Irpef al 20%».
A settembre il partito organizzerà una assemblea provinciale con i 250 eletti alle Primarie per rafforzare la coesione del partito attorno al progetto «Provincia 2014» che vuole portare alla rielezione di Zoggia a Ca’ Corner. Secondo Scaramuzza, dopo le polemiche interne e i malumori conseguenti gli esiti del voto alle Politiche, nel partito Democratico veneziano è tornata la tensione positiva, la voglia di impegnarsi. Tema questo caro anche ad Enrico Mingardi: «Dobbiamo lavorare per promuovere la Provincia amica del territorio, puntando su nuovi metodi di comunicazioni e diventando noi i portatori di interessi che finora, più per stereotipi che per altro, venivano attribuiti ad altri partiti». (m.ch.)

18.7.08

Festa dell'Unità a Campalto: 18-28 Luglio 2008

la Nuova Venezia — 17 luglio 2008
Il Pd battezza la sua prima festa

CAMPALTO. Per i residenti del territorio è sempre stato un appuntamento che unisce ideali e tradizioni. Ma quest’anno la Festa dell’Unità di Campalto ha una marcia in più, perché si presenta sotto le spoglie di prima festa del Partito Democratico, trampolino di lancio e fucina di idee per le provinciali alle porte e le comunali del 2010. Ecco perché la manifestazione che si apre domani sarà un mix di appuntamenti corposi e importanti, oltre che un’occasione per raccogliere iscritti e lanciare alcune linee programmatiche in vista della chiamata alle urne. La presentazione è avvenuta ieri pomeriggio nella sede del Pd di via Cecchini. Ad illustrare l’evento, il coordinatore provinciale Gabriele Scaramuzza assieme ad Ugo Bissacco, Lionello Pellizzer, Roberto Carisi e Pierina Giorgione Bulfutti, questi ultimi rispettivamente coordinatori del circolo di via Passo e di Tessera. L’evento riunisce i circoli di Mestre Est, vale a dire Favaro, Campalto, Tessera e Carpenedo. I dibattiti a sfondo politico e sociale toccheranno i temi maggiormente caldi. Si parte domani alle 21 con l’onorevole Livia Turco. Si parlerà di «Sanità e servizi sociali» con l’assessore Sandro Simionato e il direttore generale dell’Asl 12 Antonio Padoan. Domenica sarà affrontato invece il tema del «Lavoro che cambia (sicurezza, lotta alla precarietà, nuovo modello contrattuale). Lunedì i riflettori si accenderanno su un disagio locale: si parlerà delle vittime di via Orlanda. Martedì 22 si entra nel vivo. L’attenzione sarà focalizzata sul Quadrante di Tessera e sullo sviluppo strategico della terraferma. Mercoledì 23 a tenere banco saranno le elezioni provinciali del 2009, ospite Davide Zoggia. A sdrammatizzare la situazione penseranno Carlo & Giorgio, attesi giovedì 24. Il 25 luglio altro tema caldo, il senatore del Pd Felice Casson e diversi esponenti della giunta discuteranno di «Sicurezza e integrazione» e dunque questioni sinti e via Piave. Sabato 26 ha confermato la sua presenza il ministro dell’Innovazione Renato Brunetta, in una serata durante la quale sarà presentato il volume Governare la città di Gianni Pellicani. Domenica si terrà la prima festa provinciale dell’adesione al circolo del Pd. «La festa dell’Unità - spiega Gabriele Scaramuzza - sarà anche la prima delle otto in programma in provincia nella quale ci agganceremo all’iniziativa di Veltroni “Salva l’Italia” che mira alla raccolta di 5 milioni di sottoscrizioni alla petizione contro le politiche di centrodestra». (m.a.)

11.7.08

Coord. PD Venezia: ricorso di Stinà

Il Gazzettino 11 luglio 2008
POLITICA
Pd al voto per eleggere il segretario. Tre i candidati, ma contro Maggioni c'è un ricorso
(al.va.) Pd alle urne voto oggi (ore 17,30, ex Plip in via San Donà a Mestre) per eleggere il coordinatore comunale. Centottanta gli aventi diritto al voto, tre i candidati: Alessandro Maggioni, Massimo Venturini, Antonino Stinà. Tutti e tre in corsa, nonostante le voci (infondate) di tentativi di accordi in extremis e ritiro di candidature. La sfida si profila tra Maggioni (sostenuto sulla carta da tutti i ds e margheriti della lista Veltroniani 1 oltre che dai Lettiani) e tra Venturini, che potrebbe avere consensi addirittura tra gli ex ppi che non hanno gradito l'intesa al vertice che ha portato al ritiro della candidatura di Andrea Degan. Ma la vigilia del voto è stata caratterizzata anche da denunce per violazione delle regole: «La candidatura di Alessandro Maggioni, a prescindere dalla stima personale per Alessandro, è la più vistosa di queste violazioni - dice Antonino Stinà - Per sostenere l'illegittimità di questa candidatura ho presentato al livello nazionale, regionale e provinciale, un ricorso che mi auguro venga preso in considerazione prima dello svolgersi dell'assemblea». Stinà spiega che Maggioni non è un eletto nell'assemblea comunale (ex art.9) ma un integratore della stessa (ex art.11), fa cioè parte di diritto dell'assemblea in quanto consigliere comunale: «Tale violazione è particolarmente grave poiché in virtù di quelle stesse regole è stata impedita, di fatto, la candidatura ad altri autorevoli possibili candidati, che, forse, avrebbero potuto garantire davvero un'unità del partito». Sulla possibilità di candidatura di Maggioni erano già sorte obiezioni la settimana scorsa, tanto che era stato interessato il segretario regionale Paolo Giaretta. E quest'ultimo aveva fatto sapere che la candidatura era possibile anche per i "non eletti". Stinà, di tutt'altro avviso, ha presentato il ricorso.

9.7.08

Coordinatore PD di Venezia: i 3 candidati

la Nuova Venezia — 8 luglio 2008
Pd, sfida a tre per il Comunale
Sfida a tre per la poltrona di coordinatore comunale del Partito Democratico. Claudio Borghello e il giovane Andrea Degan alla fine si sono fatti da parte. Per lasciare spazio ad Alessandro Maggioni, della corrente Letta ma che piace anche all’ex mozione congressuale 1, quella del segretario Veltroni e agli ex Popolari. Maggioni, che siede in Consiglio comunale, dovrà sfidare Massimo Venturini, segretario comunale della ex Margherita e presidente della Municipalità di Mestre che ha il sostegno di Valter Vanni e Paolo Costa e della mozione 2 di Treu. C’è poi una «new entry», Antonino Stinà, particolarmente attivo nell’area del Terraglio e nei comitati e che è stato voce della lista Bindi a Mestre. E che ieri ha criticato le cinque ore in più di tempo concesse dal partito per la raccolta delle candidature.
I 180 elettori dell’assemblea comunale del Pd vanno al voto venerdì dalle 17.30, al palaPlip di Carpenedo. Difficile fare pronostici ma Alessandro Maggioni pare essere l’unico tra i candidati ad essere riuscito a convogliare attorno a sé il maggior consenso anche se le tante «anime» interne al Pd proprio sulla scelta del coordinatore comunale in questi mesi hanno brillato più per veti incrociati che per il dialogo. E Venturini è pronto a dare battaglia con i suoi alleati.
«Spero contino più le idee e i progetti per il partito che i personalismi», commenta il coordinatore provinciale Gabriele Scaramuzza che oggi invierà a tutti i 180 elettori dell’assemblea i documenti stilati dai tre candidati, di massimo tre cartelle ciascuno, con cui espongono la loro proposta. (m.ch.)

8.7.08

Maggioni primo coordinatore comunale del PD di Venezia?

Il Gazzettino 8 luglio 2008

Tre i candidati alla segreteria comunale, il primo a presentare il curriculum è stato Antonino Stinà. Le votazioni venerdì con possibilità di ballottaggio

Pd, sfida all'ultimo voto tra Maggioni e Venturini

Alla fine sono rimasti in tre. Il primo: Antonino Stinà, ex lista Rosy Bindi, il primo a presentare, ancora sabato scorso, la candidatura. Il secondo: Massimo Venturini, il presidente della Municipalità di Mestre, già segretario comunale della Margherita, tra i promotori in città della cosiddetta lista Veltroniani 2 alle primarie dello scorso ottobre. E, infine, il terzo: Alessandro Maggioni, consigliere comunale eletto nel listone della Margherita, ex area di Paolo Costa passato nel gruppo di Enrico Letta sempre alle ultime primarie.
È su Maggioni che, dopo un'intera giornata di riunioni (all'interno delle correnti e tra correnti) e di telefonate, i Ds e i margheriti dei Veltroniani 1 hanno trovato l'accordo, tanto che sia i popolari che il gruppo di Laura Fincato si sono tirati indietro. Significa che Andrea Degan, in corsa da mesi, non si è candidato: «Per un fatto di responsabilità, a me poi non è mai piaciuto il balletto dei nomi». E lo stesso vale per Claudio Borghello. Prima di Degan, anche Andrea Ferrazzi, altro ex ppi in corsa da giorni, aveva deciso di non candidarsi.
Non è mancata la polemica sulla proroga dei termini: la scadenza per la presentazione delle candidature inizialmente fissata per le 12 di ieri è stata spostata dal coordinatore provinciale Gabriele Scaramuzza alle 19. Stinà ha ironizzato: «Non è che forse si è resa necessaria qualche altra ora di trattativa tra maggiorenti per trovare un accordo che in questi 5 mesi è sembrato impossibile?».
Adesso la palla passa ai 180 delegati che fanno parte dell'assemblea comunale. La votazione venerdì all'ex Plip a Mestre, vince chi prende il 50% più uno, altrimenti si va al ballottaggio tra i due più votati. Sulla carta Maggioni è il favorito, ma bisognerà vedere se tutti i Veltroniani 1, ds ed ex ppi compresi, si adegueranno all'accordo deciso dai vertici. La sfida con Venturini potrebbe essere all'ultimo voto.

Al.Va.

7.7.08

Giovani Democratici scelgono il coordinatore

Il Gazzettino, 6 luglio 2008

Pd, Stinà si candida e ottiene il diritto all'intervento

(al.va.)
Elezione del coordinatore comunale del Pd , ieri è stata presentata la prima candidatura. È quella di Antonino Stinà, che alle primarie di ottobre sosteneva Rosy Bindi. Stinà un risultato l'ha già raggiunto: all'assemblea di venerdì a Mestre potrà prendere la parola. I lavori, infatti, avranno tempi strettissimi: ore 17.30 consegna delle deleghe, ore 18 nomina commissione elettorale, ore 18.15 intervento di Scaramuzza, ore 18.30 interventi dei candidati, ore 19 apertura dei seggi, ore 19.45 scrutinio. Il dibattito, dunque, più di un'ora e un quarto non durerà e la precedenza, ovviamente, sarà data ai candidati.
Al momento c'è Stinà, ma domani saranno formalizzate anche le altre candidature (Venturini, Borghello, Maggioni, Degan, forse Ferrazzi - quella di Corrà è già stata acquisita) e la ricercata sintesi, se mai si troverà, sarà probabilmente alla vigilia del voto.
Intanto i Giovani Democratici hanno scelto il loro coordinatore provinciale: è Roberto Fadel, 29 anni, consigliere comunale di Fossalta di Piave. Nel coordinamento anche Giacomo Gambero, Piertommaso Carraro, Alessandro Coccolo, Samuele Mancuso, Alessia Mingardi, Riccardo Solomita, Elena Spolaore, Marco Tiozzo.

6.7.08

La strategia di Cacciari: obiettivo 2010, per un centrosinistra allargato

La Nuova di Venezia — 6 luglio 2008
Largo alle civiche e dialogo con l'Udc

Due anni per concludere i progetti in corso. E aprire un nuovo ciclo: rinnovando il centrosinistra veneziano e allargandolo a liste civiche, associazioni e altre forze politiche come Italia dei Valori e Udc.
E’ la «linea» dettata ieri dal sindaco Massimo Cacciari agli «Stati generali» del centrosinistra convocati per l’occasione nell’Aula Magna Tafuri di palazzo Badoer, a San Giovanni Evangelista. Il punto «politico» per ricompattare una maggioranza spesso litigiosa e programmare le prime mosse in vista delle elezioni 2010. E del voto per la Provincia della primavera 2009.
Una sessantina di partecipanti tra assessori, consiglieri comunali e regionali, parlamentari, il presidente della Provincia Davide Zoggia e il suo vice Ferrazzi. Sarà l’ambiente familiare dell’aula Manfredo Tafuri, dove ha insegnato per anni, ma l’umore di Cacciari vira al bello. Cinque ore di dibattito e nessun segno di nervosismo. Anzi. «Hanno parlato in 26», scherza alla fine, «ma non più di cinque minuti ciascuno, come avevamo stabilito. E sulle cose fondamentali mi pare ci sia ampia condivisione degli obiettivi. Unità sufficiente per rientare sui binari e guardare avanti».
Il primo punto è quello di fronteggiare il «vento di destra». Dopo la disfatta delle politiche e i segnali che arrivano anche dai comuni della Provincia, il rischio di perdere Venezia, la roccaforte rossa dove il centrosinistra governa da sempre, non è più tanto remoto. Come fare per parlare «alla gente» e cambiare marcia? «Bisogna parlare a color che son sospesi», scandisce il filosofo.
Nel 2005, all’epoca della contrapposizione con i Ds e la sinistra che avevano candidato Casson, Cacciari riuscì a vincere al ballottaggio sostenuto da Margherita e Udeur e votato anche da molti dissidenti della sinistra e cittadini dell’area moderata. «Bisogna allargare i consensi», ha insistito ieri, «l’appeal del centrosinistra su alcuni strati della popolazione è debolissimo. Dunque una componente civica è fondamentale». Nel centro storico potranno essere le civiche vicine ad Augusto Salvadori o ad altri movimenti civici, legati a comitati e associazioni che si stanno mobilitando negli ultimi mesi su problemi come la difesa della residenza, la lotta al moto ondoso e la difesa della sicurezza.
Poi si tratterà di «allargare» il centrosinistra. «Dialogare in modo aperto», dice Cacciari, «confrontare le prorie idee e definire programmi comuni». «E poi cercare il rinnovamento e un candidato sindaco, visto che il sottoscritto non sarà più disponibile. «L’Udc? La prima cosa da fare è seguire l’evoluzione del mercato politico nazionale. E qui, a differenza che in Regione, il partito di Casini è all’opposizione insieme al Pd di Veltroni. Resta Rifondazione. La rottura dell’alleanza a sinistra è da considerarsi definitiva? «Se loro saranno esclusi sarà un’autoesclusione», dice Cacciari, «le ultime operazioni le abbiamo sempre fatte in accordo con la Provincia e lì Rifondazione è al governo, e non mi risulta abbia espresso nulla in contrario all’allargamento all’Udc. A Venezia il loro comportamento è un po’ più strumentale». Dunque, gambe in spalla e lavorare. Una linea che ha trovato larga condivisione. Ma bisogna anche dare risposte concrete ai cittadini. C’è tempo due anni per una scommessa che Cacciari non può perdere.

PD Venezia: le alleanze prossime future

Il Gazzettino, 6 luglio 2008

Il centrosinistra apre all'Udc e alle liste civiche

Vertice in vista delle prossime elezioni: «Serve un nuovo ciclo». E Salvadori annuncia l’appoggio a Zoggia

«È stata una riunione utile». Poco prima delle 14, dopo cinque ore di dibattito (e ventisei interventi), è il sindaco Massimo Cacciari a spiegare a cosa è servita la «maggioranza strategica» convocata di sabato mattina a Palazzo Badoer, nell'aula Tafuri dello Iuav. Una riunione a porte chiuse (ma, complice il caldo, a finestre aperte: in cortile anche i turisti di passaggio potevano sentire la discussione) rivolta non solo ai consiglieri e agli assessori comunali, ma anche ai deputati, ai consiglieri regionali, al presidente della Provincia, ai segretari politici. C'erano praticamente tutti (compreso Valerio Lastrucci «a titolo personale», visto che l'Italia dei valori aveva annunciato di declinare l'invito del sindaco), assente solo Rifondazione comunista che a Ca' Farsetti sta all'opposizione. «È stata una riunione utile - ribadisce Cacciari - Problemi particolari di distinzioni tra la maggioranza e i gruppi non ne ho sentiti». Qualcuno tra i 26 intervenuti un po' s'è sfogato, ma alla fine nessuno ha obiettato sulle conclusioni riassunte in documento di neanche due cartelle.
Due i temi oggetto del vertice: come caratterizzare l'ultima fase dell'amministrazione comunale e come prepararsi alle elezioni del 2010, sapendo che un anno prima si tornerà alle urne per la Provincia con il "vento" che al momento favorisce il centrodestra. E a proposito di Ca' Corner, l'assessore Augusto Salvadori ha annunciato che la sua lista civica resterà attiva e sosterrà Davide Zoggia. Per quanto riguarda il lavoro da qui al 2010, Cacciari e i suoi hanno convenuto che bisogna dare un'accelerazione, che serve un "rilancio dell'immagine e della centralità di Mestre e Venezia come vera capitale dell'intero Nord Est". E siccome anche la comunicazione non va trascurata, in occasione del Settembre mestrino ci saranno incontri con la popolazione per illustrare «dettagliatamente» i progetti e le realizzazioni più significativi: Casinò e stadio a Tessera, riqualificazione di Malcontenta e Fusina, tram, nuova piazza Barche, restauro e riuso dell'Arsenale, biblioteca di via Erizzo, nuovo Palazzo del cinema al Lido, Porto Marghera. Per Venezia, poi, massimo impegno contro ogni tentativo di "ridurre ancor la più la destinazione residenziale dei suoi immobili, con conseguente drammatizzazione del fenomeno dell'esodo". La cosiddetta legge Zaia «sarà contrastata - dice il sindaco - ma anche riuscendo a impedire nuovi hotel non è detto quegli immobili poi vadano agli sfrattati. La politica per la casa deve essere attiva, cioè nuovi interventi per l'edilizia popolare e per il social housing». Il che significa che se interviene a Sant'Elena, giocoforza il cantiere Actv deve andare al Tronchetto. Insomma, «negli ultimi due anni di amministrazione bisogna andare all'unisono», «bisogna essere convinti della bontà dei progetti, sostenerli e far sì che in consiglio comunale le procedure siano le più rapide possibili». Dopodiché, sottolinea Cacciari, bisogna anche lanciare «un ciclo nuovo».
E qui si apre l'altro tema - in realtà quello portante - del vertice del centrosinistra: come prepararsi (e con chi andare) alle elezioni. Cacciari non ha dubbi: per Venezia bisogna trovare per tempo un candidato sindaco, ma bisogna anche «allargare l'alleanza». Ai suoi riuniti nell'aula Tafuri ha espressamente parlato dell'Udc. E fa niente se giusto il giorno prima l'Udc ha convocato la stampa per dire che il suo cuore batte per il centrodestra. «L'evoluzione del mercato politico nazionale - dice Cacciari - richiede che almeno il Partito democratico cominci a interloquire con l'Udc. Bisognerà muoversi in modo molto aperto, molto dialogante, però bisogna farlo subito». E il Prc? «In Provincia Rifondazione non è contraria a un confronto con l'Udc - dice Cacciari - In Comune invece ha un atteggiamento tutto suo: se dovesse ritirarsi sarebbe un autoesclusione».
E poi c'è il fronte delle liste civiche, ma non quelle create a tavolino e nemmeno quelle, come spiega Gianfranco Bettin, che si pretenderebbe di costringere nei "recintini" dei partiti. Cacciari dice che l'allargamento alle civiche va tentato già con le Provinciali del 2009: «Sono ampi i settori che al momento sono "tra color che son sospesi" perché guardano con attenzione da una parte e dall'altra: all'evoluzione all'interno del Pd l e a cosa avviene nel Pd e nel centrosinistra». Secondo Cacciari «a Venezia è certamente fondamentale una componente civica rappresentabile anche in figure come Augusto Salvatori, a Mestre la componente civica deve essere invece rappresentante dei suoi ceti professionali, commerciali, produttivi, terziari».

Alda Vanzan

2.7.08

"Provincia 2014": primo passo, la nomina del coord. comunale di Venezia

la Nuova Venezia — 02 luglio 2008
"Segretario comunale, il Pd va alla conta"

Uscire dalla paralisi interna al partito sulla nomina del coordinatore comunale e preparare il terreno per vincere le prossime elezioni provinciali della primavera del 2009. Il Partito Democratico veneziano ingrana la marcia e prepara un’estate di impegno.
L’altro ieri la segreteria provinciale, presieduta da Gabriele Scaramuzza ha delineato il percorso per la realizzazione del progetto «Provincia 2014» con Davide Zoggia.
L’assemblea comunale è stata invece convocata per l’11 luglio al Palaplip di Carpenedo.
Gabriele Scaramuzza aveva promesso di decidere per metà giugno. E ieri sono partite le lettere di convocazione. L’11 luglio, dalle 17.30, l’assemblea comunale del Pd (180 elettori) sceglie la guida del partito a Venezia. Entro il 7 luglio i candidati dovranno produrre la loro proposta per il Pd del capoluogo veneziano che va al voto nel 2010.
Scaramuzza puntava ad una intesa tra le tante «anime» del partito, ma il tempo è scaduto. «L’assemblea deve costruire il progetto di città dal 2010. Da oggi tutti sono messi davanti alla responsabilità». I nomi dei possibili candidati circolano da mesi. Claudio Borghello, già vicecapogruppo della Margherita in Consiglio comunale, per l’area laica del Pd. Alessandro Maggioni, della corrente Letta. Massimo Venturini, segretario comunale della ex Margherita e presidente della Municipalità di Mestre. I popolari puntano su Andrea Degan, figlio dell’ex Dc Costante ma in ballo ci sono anche Laura Fincato e Andrea Causin. Per ora solo Danilo Corrà ha ufficializzato la sua candidatura. L’assemblea dovrà decidere anche a costo di passare una notte in «bianco»; la norma prevede che in caso di più candidati si vada ad un primo turno di votazioni seguito dal ballottaggio.
Nel frattempo la Direzione provinciale ha deciso di costruire al meglio le basi di una vittoria alle prossime elezioni provinciali, nella primavera del 2009, di Davide Zoggia, che si ricandida presidente. «Progetto Provincia 2014» è lo slogan di una azione politica che mira a costruire un nuovo modello di rappresentanza politica del territorio, non solo a garantire servizi e buona amministrazione, spiegano Zoggia e Scaramuzza. Entro la fine di luglio i primi incontri con i coordinatori di circolo del Pd, gli amministratori pubblici della Provincia, consiglieri regionali, parlamentari per costruire assieme il programma della prossima campagna elettorale. Davide Zoggia gioca d’anticipo, aprendo di fatto la campagna per il rinnovo della Provincia con una ampia consultazione che interesserà nei prossimi mesi anche le categorie, il mondo dell’associazionismo, dell’economia e della cultura. «Andremo a siglare un vero patto per la Provincia», annuncia.
Il percorso sarà confermato, dopo la pausa estiva, dall’assemblea dei 250 delegati, di coordinatori di circolo, amministratori ed esponenti del partito. Con il centrosinistra, il dialogo è già avviato. E si guarda anche a nuove alleanze, come le liste civiche. L’Udc? Si vedrà. Il partito di centro venerdì ufficializzerà la propria posizione in vista delle elezioni 2009. E domani in piazza Ferretto alle 18 c’è Marco Minniti, ministro dell’interno del governo ombra.
Mitia Chiarin

Andrea Causin sullo stallo nell'elezione del coord. comunale di Venezia

Il Gazzettino, 2 luglio 2008
(al.va.) «Non si può pensare che, dopo mesi di stallo, in quattro giorni tutto si risolva. Serve un tavolo politico e bisogna farlo in fretta perché lunedì a mezzogiorno scade il termine per la presentazione della candidature. E visto che la soluzione politica "autonomamente" non salta fuori, chi ha la responsabilità amministrativa e politica deve darsi da fare: Massimo Cacciari e Gabriele Scaramzza devono condurre le trattative per arrivare a un patto politico. Il nome del coordinatore comunale, a quel punto, sarà conseguente».

È Andrea Causin, consigliere regionale, a richiamare il sindaco in merito alla scelta del coordinatore comunale del Partito democratico. Perché la data della votazione è stata fissata (venerdì 11 luglio), ma a cinque giorni dal termine della presentazione delle candidature c'è lo stesso stallo di uno, due, tre mesi fa. Cinque potenziali candidati (Maggioni, Degan, Borghello, Corrà, Venturini) che potrebbero diventare sei: Antonino Stinà ha fatto sapere di essere disponibile.
Ieri Scaramuzza ha detto che se non ci sarà accordo, a decidere saranno i 180 componenti del coordinamento: tra tutti i candidati vincerà chi prenderà la maggioranza assoluta oppure si andrà al ballottaggio tra i due più votati.

Gli ex ppi della Margherita, però, preferirebbero un accordo: l'altro giorno Giaretta, Baretta, Causin, Viola e Ferrazzi si sono trovati per fare il punto della situazione, ritornando a ventilare una candidatura dello stesso Ferrazzi. Ma anche su Ferrazzi, come su Degan, pare manchi al momento l'intesa con le altre anime del Pd . Alla fine è stato concluso che è necessario un tavolo politico.

«I giochini sulle regole non bastano, non è così che funziona - dice Causin - E non è possibile che qualsiasi componente che ha lo zero virgola qualcosa rivendichi sempre qualcosa e nessuno faccia un passo indietro: più che un partito, sembra una casbah. La soluzione deve essere politica e a questo punto devono intervenire Cacciari e Scaramuzza. E se non ce la fanno loro, allora intervenga Giaretta. E se non ce la fa neanche Giaretta, che intervenga il livello nazionale. Stiamo parlando di Venezia, nel 2010 si vota, il coordinatore comunale del Pd non può essere scelto senza un patto politico».
Le ipotesi di mediazione non mancano. E neanche quelle di compensazione di genere: visto che al provinciale è stato eletto un uomo, potrebbe essere una donna a guidare il comunale.

1.7.08

Coordinamento dei parlamentari veneto: ripartire da Vicenza

la Nuova Venezia — 1 luglio 2008
"Calearo: fare strada con la Lega"

VENEZIA. Il centrosinistra batte un colpo. Chissà se l’eco arriverà fino a Venezia, da Schio dove ieri Massimo Calearo ha riunito per la prima volta i parlamentari veneti. Presenti 17 su 23. E due componenti del “governo ombra” su tre: Morando e la Garavaglia. Assente giustificato Martella.
Se l’eco del colpo arrivasse fino a Venezia, si potrebbe far sapere alla Lega che il centrosinistra veneto «è interessato a fare una battaglia seria sul federalismo finora tradito da questo governo, che ha tagliato 8 miliardi alla finanza locale. Una battaglia senza preclusioni alcuna verso i compagni di strada».
Lo dice Paolo Giaretta, segretario regionale del Pd e lo ripete con parole diverse Massimo Calearo, benché entrambi, sulla questione scottante di questo momento nel Veneto tra la Lega e Galan (istituire una commissione d’inchiesta sulle società regionali), dimostrino poco entusiasmo. La qual cosa andrebbe forse spiegata da uno psicologo. Mah. Anzi boh, come dice Maurizio Gasparri.
«Abbiamo organizzato l’incontro a Schio con sindaci e amministratori locali - spiega Calearo, coordinatore dei parlamentari del Pd - perché ci muoviamo con una logica provinciale. Siamo partiti da Vicenza e faremo altrettanto nelle rimanenti province, scegliendo volta per volta centri diversi dai capoluoghi. Vogliamo essere vicini alla gente».
Buono a sapersi. E cosa vi siete detti? «Al centro del primo incontro c’è stata la manovra finanziaria appena presentata dal governo, con le ricadute che avrà nel Veneto. C’è da attendersi una mazzata per gli enti locali, perché la pressione fiscale rimarrà invariata per il resto della legislatura...» Impossibile. L’odiosa pressione fiscale ereditata dal famigerato governo Prodi?! No, no, impossibile. Era la prima cosa che Berlusconi avrebbe tagliato! «Appunto. La riduzione delle tasse non esiste. La pressione fiscale resterà invariata e nessun vantaggio deriverà alle imprese ma soprattutto alle famiglie a basso reddito.
La riunione era divisa in due parti: nella prima abbiamo valutato tra di noi la manovra finanziaria, Enrico Morando ci ha dato il suo punto di vista, lo stesso ha fatto Pier Paolo Baretta. La manovra prevede un taglio di 30 miliardi agli investimenti per il prossimo triennio, che comporterà un taglio alle infrastrutture. L’abolizione dell’Ici ridimensiona e umilia i Comuni, intervenendo in maniera centralista su una materia di loro stretta competenza. La cosa peggiore è che non sono state indicate ancora le risorse con cui coprire questo buco. Se questo è il federalismo che ci prepara il governo, facevamo volentieri senza».
Cosa pensate del movimento dei sindaci che propone il 20% di compartecipazione Irpef, cancellando i trasferimenti? «Noi pensiamo che il movimento dei sindaci sia un fatto importante, da seguire ma non da targare. Vogliamo essere al servizio dei sindaci, non sostituirci a loro».
La Lega ha proposto una commissione d’inchiesta sulle società partecipate dalla Regione Veneto, da affidare al centrosinistra. La vostra idea qual è? «Quello che succede in Veneto è un esempio di quello che un domani succederà in Italia. Ci sarà sicuramente un’implosione tra la Lega e la coalizione in cui si trova. E’ anche vero che i malesseri che si vedono in Regione Veneto hanno un nome e un cognome. C’è qualcuno che pensa di essere il fulcro del sapere, peccato che a casa sua non lo considerino tale. La Lega è un partito molto vicino alla gente, coglie i problemi reali. Non per caso anche a livello nazionale cominciano ad emergere questi mal di pancia finora sopiti».
Renzo Mazzaro