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17.5.11

Amministrative 2011: i primi risultati nel veneziano

Le elezioni amministrative hanno riguardato 9 comuni del Veneziano, per un totale di 133.105 cittadini e oltre 110mila elettori: il ballottaggio riguarderà solamente Chioggia e Cavarzere (comuni sopra i 15.000 abitanti all'ultimo censimento del 2001) domenica 29 e lunedì 30 maggio.

Dei nove comuni al voto, ben 4 erano governati da altrettanti commissari prefettizi (Fiesso d'Artico del centro sinistra e poi San Michele, Chioggia, Fossò del centro destra), dopo che le maggioranze erano anzitempo cadute: a Fiesso gli elettori hanno punito il centrosinistra, mentre a Fossò ad essere stato sconfitto è il centrodestra.
I 5 sindaci uscenti erano due di centrosinistra (Quarto d'Altino e Campolongo, entrambi confermati) e tre del centrodestra (Eraclea, Cavarzere e Vigonovo): ad Eraclea clamorosa è la sconfitta del centrodestra, in un proliferare di civiche, anche trasversali.

In sintesi, nei 9 comuni del veneziano, il PD vince a Campolongo, Fossò, Quarto ed Eraclea. Sconfitta a Fiesso, Vigonovo e San Michele. Ai ballottaggi, a Chioggia la situazione resta complicata, molto indietro invece a Cavarzere. Il centrosinistra che era al governo in 3 amministrazioni su 9, ha possibilità pertanto di ribaltare la situazione, chiudendo, dopo i ballottaggi, in vantaggio 5-4: sarebbe un grande risultato, ma un'analisi non potrà prescindere dal risultato di Chioggia, il comune più grande ed influente, in cui molto resta ancora da giocare.
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Corriere del veneto 17 maggio 2011, situazione a Chioggia:
Il Pd perde terreno, quasi 9 punti. L'Udc guadagna quasi come alle Provinciali del 2009. Ma potrebbe non bastare. Tutti gli occhi sono puntati a capire che aria tira in casa Pdl. Nel frattempo arriva un'analisi di Lucio Tiozzo, che suona come un appello. «Resto alle dichiarazioni di Casson – dice il consigliere regionale del Pd - che rifiutano ogni apparentamento. Sta di fatto che ci troviamo di fronte a un voto molto frammentato e a una situazione complessa. Il centrosinistra dovrà valutare attentamente il percorso che porta al ballottaggio. Quel che trovo clamoroso è il tracollo della Lega».
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Corriere del veneto 17 maggio 2011
Venezia, tutti i sindaci eletti I risultati dei Comuni sotto i 15mila abitanti.
Clamoroso a Eraclea, sconfitto il sindaco uscente appoggiato da Lega e Pdl. L'outsider Codognotto vince a San Michele al Tagliamento


VENEZIA - Clamoroso a Eraclea: Giorgio Talon, candidato della lista «Civica Talon-Eraclea», sostenuta dal Pd e da alcuni componenti del Pdl, stravolge i pronostici della vigilia e con il 51,09% (3835 voti) diventa il nuovo sindaco del Comune. Dopo cinque anni di governo Graziano Teso perde la poltrona (44,96% le preferenze a favore della sua lista civica, «Noi con voi», sostenuta dalla Lega e dal Pdl).
A Campolongo Maggiore netta vittoria di Alessandro Campalto (lista civica Futuro Comune) con 48,9% su Renato Zago (Pdl-Lega) che si è fermato al 39,7%.
Andrea Martellato (Pdl e Lega) è il neosindaco di Fiesso D'Artico con il 48,5% avendo battuto Alberto Discardi (Alberto Discardi sindaco) fermo al 33%.
A Fossò vince Federica Boscaro (Fossò Attiva) con il 29,4% davanti a Gabriele Riondato di Pdl e Lega (28,4%).
L'outsider Pasqualino Codognotto (Idea Comune) è il nuovo sindaco di San Michele al Tagliamento con il 32,5 dei consensi. Dietro di lui Mauro Del Sal (21,3%) candidato del Pdl.
Silvia Conte (civica Trasparenza, sicurezza e vivibilità) vince con il 24,34 per cento la sfida a Quarto d'Altino.
Vigonovo, Damiano Zecchinato (Pdl e Lega) vince con il 34,52 per cento.

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Corriere del veneto 17 maggio 2011
IL POLITOLOGO Feltrin: «Il lieve calo della Lega? Difficile ripetersi, ma è un segnale»
Il commento: «Necessaria l’alleanza con il Pdl». Sul Pd: risultato ragionevole dopo anni di sconfitte


VENEZIA—«Non si può dire che la Lega sia andata male, a Treviso ha vinto nettamente; ma il segnale che le ha mandato l’elettorato è stato chiaro: c’è un malessere verso l’azione di governo». E’ questa la prima riflessione del professor Paolo Feltrin, politologo e docente di Scienza dell’Amministrazione all’Università di Trieste, a poche ore dalla chiusura dei seggi. «Perché la Lega è calata rispetto alle Regionali? E’ complicato essere partito di lotta e di governo— sottolinea il professore —. L’aveva sperimentato il Pci, ora tocca al Carroccio. La Lega, in particolare, è un partito di lotta che promette troppo rispetto a quello che poi può mantenere come partito di governo. Possono pure parlare di federalismo forte e di "padroni a casa nostra", ma poi se non si portano a casa i risultati l’elettorato resta deluso. I leghisti prendono un sacco di voti quanto fanno le promesse, li perdono quando non riescono a mantenerle». Feltrin, tuttavia, puntualizza.

«Era impossibile per il Carroccio ripetere il risultato del 2010. Per un motivo soprattutto: con Zaia candidato a Palazzo Balbi la Lega aveva ottenuto un voto eccezionale, sopra le linea, drogato. E poi va detto che allora il Pdl era crollato: oggi, invece, ha tenuto le posizioni». Il rapporto Lega-Pdl era uno dei nodi alla vigilia delle elezioni. Dopo il voto, dunque, il professore lo vede così. «Anche questa consultazione ci ha detto che sono necessarie strategie di coalizione—afferma il politologo —. La Lega da sola non ce la può fare. Ci sono pochissimi sindaci di maglia esclusivamente "verde". Ma non vedo alternative alla coalizione Lega-Pdl». E gli altri? «Il Pd dopo 4 anni di sconfitte guadagna un risultato ragionevole — dichiara Feltrin —. Questo dipende da una crescita intrinseca del partito, ma anche dai pochi voti presi da dipietristi e grillini (eccezione Rovigo, dove il movimento Cinque stelle è andato fortissimo). Il Terzo Polo, invece, ha sofferto il sistema bipolare: anche nel Veneto bianco, d’altronde, contano più i sistemi elettorali, che le tradizioni. Male invece VenetoStato: troppo localista, neutralizzato dalle liste di sfogo contenute nei partiti maggiori». Chiosa finale: «Il giudizio complessivo è secco: c’è un evidente malessere nel centrodestra, ma ancora non si capisce quale sia l’offerta di governo della sinistra ».

G.V.

14.5.11

Referendum 12/13 giugno: 4 Sì dal PD

La Nuova Venezia 14 maggio 2011

Nucleare, acqua «impedimento» Si mobilita il Pd

Acqua, nucleare, legittimo impedimento. Il Pd provinciale, spiega il segretario Michele Mognato, «scende in campo per rivendicare il diritto dei cittadini a esprimere la propria opinione ai referendum del 12 e 13 giugno, pur di fronte al sostanziale silenzio dei mezzi di comunicazione». Per sostenere la consultazione popolare, il Pd sta mettendo in campo la propria macchina organizzativa, con banchetti, incontri e comizi. «Siamo partiti con una serie di iniziative - continua Mognato - e vogliamo fare la nostra parte affinché si raggiunga il quorum. I temi sono delicati e su tutti e tre il partito ha preso una posizione netta: no al nucleare, no al legittimo impedimento e no alla privatizzazione dell’acqua. Naturalmente questo sulla scheda si traduce in tre “sì”. La partita del referendum e il possibile raggiungimento del quorum, dipende soprattutto dal destino del quesito più sentito dai cittadini, quello sul nucleare. «La posizione del Pd è netta - afferma con forza Stella Bianchi, della direzione nazionale del partito - noi diciamo no al nucleare e su questo non ci sono discussioni. Ci auguriamo che il quesito resti in piedi, perché è da questo che dipende anche il destino degli altri due». Oggi alle 17.30, in piazza Ferretto, il direttivo nazionale degli Ecologisti democratici promuove una iniziativa sul nucleare con Vanni Bulgarelli. Sempre domani, dalle 10 alle 12.30, ci sarà al parco della Bissuola un gazebo. (g.cod.)