Proposta di legge popolare per i consorzi di bonifica
La Cia - Confederazione italiana agricoltori - lancia una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, per dare più finanze ai consorzi di bonifica in prima linea nella lotta per la sicurezza idraulica. Ieri mattina, in piazzetta Coin è partita la raccolta firme, obiettivo: raccogliere quattro volte il numero di firme necessarie (5.000) toccando quota 20.000.
La Cia - Confederazione italiana agricoltori - lancia una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, per dare più finanze ai consorzi di bonifica in prima linea nella lotta per la sicurezza idraulica. Ieri mattina, in piazzetta Coin è partita la raccolta firme, obiettivo: raccogliere quattro volte il numero di firme necessarie (5.000) toccando quota 20.000.
All’apertura delle sottoscrizioni, erano presenti Mario Quaresin presidente provinciale della Cia di Venezia con i suoi colleghi Claudio D’Ascanio (Treviso) e Denis Susanna (Treviso) e il presidente regionale dell’organizzazione Daniele Toniolo.
C’erano, inoltre, a testimoniare il loro supporto Gabriele Scaramuzza e Giuseppe Scaboro del Partito democratico.
«Puntiamo ad una nuova legge regionale - ha spiegato Quaresimin - perché la normativa, approvata lo scorso maggio, si è rivelata pesantemente inefficace ad affrontare i gravi problemi dell’emergenza idraulica nel Veneziano ma anche nel resto della regione. Prima di tutto è necessario mettere a disposizione dei consorzi di bonifica le finanze necessarie per realizzare le opere per la salvaguardia idraulica. Ci vogliono almeno 200 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio della provincia veneziana, mentre i nostri tre consorzi complessivamente di contributi raccolgono all’anno al massimo 34-35 milioni di euro (15 milioni il consorzio Acque risorgive, 9 quello del Veneto orientale e 10 quello del Bacchiglione).
(mi.bu.)
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