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9.11.10

Rosanna Filippin: a Vicenza il 27 novembre Convention regionale


08/11/2010 Padova
DIREZIONE REGIONALE – L’INTERVENTO DI ROSANNA FILIPPIN


Il 27 a Vicenza, convention regionale con iscritti e amministratori da tutta la regione.


La crisi politica in corso a livello nazionale e le lezioni dell’alluvione in Veneto. Parte dalle vicende romane per arrivare all’emergenza maltempo la relazione di Rosanna Filippin alla direzione regionale del Pd, a cui il segretario propone un percorso politico di mobilitazione sui temi del fisco (meno tasse per il lavoro e più per le rendite), autonomie locali (no al federalismo senza risorse, sì alla riforma del Patto di Stabilità), della scuola (più risorse per scuola e ricerca) e dell’immigrazione (gestire un futuro di integrazione nelle chiarezza delle regole tra vecchi e nuovi veneti).

Primo appuntamento di questo percorso il 27 novembre alla Fiera di Vicenza, dove per tutta la giornata il Pd chiamerà a raccolta gli iscritti di tutta la regione, insieme agli amministratori dei centri governati dal centrosinistra, per un rinnovato patto in nome del Veneto e del cambiamento del paese. “Perché il progetto dell’alternativa – spiega la Filippin – non sarà mai credibile se non saprà parlare al Nord”.


In quell’occasione, l’assemblea regionale discuterà i documenti preparati dai 4 gruppi di lavoro coordinati da Pier Paolo Baretta (Lavoro e crisi economica), Paolo Giaretta (Fisco e autonomie locali), Alessandro Naccarato (Scuola) e Luigi Creazzo (immigrazione).


Commentando le divisioni nel centrodestra, la Filippin ha dichiarato: “Le cifre dei sondaggi ci dicono chiaramente che la crisi del centrodestra non è sufficiente a rendere vincente la nostra alternativa. Bisogna fare di più. Ma è vero anche che la differenza tra i due maggiori poli, fattore decisivo con una legge elettorale in cui vince chi prende anche solo un voto in più, si va riducendo ed è contendibile”.


Quanto alla prospettiva del terzo polo, a cui si è rivolto anche l’ex dirigente del Pd Diego Bottacin, Filippin ha detto: “Il terzo polo ha un suo spazio elettorale, ma da solo non è sufficiente. Quindi la scelta fondamentale, anche per le terze forze, è e resta quella tra chi vuole proseguire l’esperienza di Berlusconi e chi invece vuole aprire una pagina nuova”.


“Il ruolo del Pd – ha aggiunto la Filippin – è senza dubbio dalla parte di chi vuole cambiare lo stato attuale del paese”. E a quanti rimproverano al Pd di declinare una proposta politica di pura difesa dell’esistente, Filippin replica così: “Non difendiamo nulla di ciò che merita di essere cambiato. Il sistema fiscale, che punisce lavoratori e imprese; il Patto di stabilità, che strozza i Comuni virtuosi; un regime di scuola e università che non premia il merito di studenti e docenti; un mercato del lavoro che lascia i giovani senza reti di protezione; e una legge elettorale infame, che toglie ai cittadini il potere di scegliere”.


E commentando l’emergenza alluvione (oggi la Filippin ha accompagnato il vicesegretario nazionale Enrico Letta a Vicenza), la Filippin ha rinnovato la richiesta del Pd per stanziamenti immediati in Finanziaria a favore delle popolazioni colpite, insieme alla sospensione dei tributi per aziende e famiglie e la deroga al Patto di Stabilità per i Comuni interessati.


“Nell’emergenza – ha concluso la Filippin – e soprattutto nella reazione ad essa da parte dei cittadini, ci sono dei segnali da cogliere e delle lezioni da cui imparare. C’è il buon esempio dei cittadini. Come quelle migliaia di volontari che nelle città e nei Comuni hanno risposto con generosità alla chiamata della propria comunità. Nel nostro Veneto, c’è una forte e trasversale la voglia di fare, che scatta quando c’è in gioco c’era un bene più grande degli interessi individuali. A questa voglia di fare- ha detto la Filippin – il Pd dev’essere capace di rivolgersi, per dare anche la speranza di un progetto positivo per il paese. Se saprà fare questo – ha concluso la Filippin – riuscirà a chiamare a sé nuove energie e nuovi consensi. E allora, anche la sfida di liberare il paese dal fango politico che lo sta soffocando, sarà una sfida meno difficile”.

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