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3.10.09

Andrea Causin: per le primarie a segretario regionale la partita è aperta


Il Gazzettino Sabato 3 Ottobre 2009

(a.fr.)
Fosse in America farebbe proprio lo slogan "yes, we can" di Barack Obama. In fondo le speranze di Andrea Causin, consigliere regionale del Pd e candidato alla segreteria regionale pe la mozione Franceschini, di spuntarla alle Primarie del 25 ottobre sono concrete.
«La partita è aperta - spiega Causin accompagnato dal coordinatore regionale della mozione Valter Vanni - in Veneto abbiamo preso più della media nazionale, mentre la mozione Bersani ha preso di meno. Il distacco in valori assoluti è di 1.496 voti, e se si considera che due anni fa, alle primarie per la nascita del Pd, votarono oltre 140mila persone, si capisce come la situazione sia aperta».
Soprattutto in Veneto, dove si è registrata la più alta partecipazione nei circoli (ha votato il 65 per cento degli iscritti), e a Venezia, dove il Pd vanta il maggior numero di iscritti fra la province venete, dove la mozione Franceschini ha superato il 40 per cento. La partita vera comincia adesso - aggiunge Causin - e mi sembra significativo che in questa regione le mozioni più innovative, quelle che sostengono Franceschini e Marino, abbiamo ottenuto risultati migliori che altrove».
Il riconoscimento a Marino non è casuale, dato che il meccanismo congressuale, sia nazionale che regionale, prevede che se nessun candidato supera il 50 per cento alle primarie si vada al ballottaggio, in sede di assemblea nazionale e regionale. «Con la mozione Marino ho riscontrato moltissime similitudini - dice Causin - sulla laicità, contro il nucleare e per la costruzione di un partito aperto. Comunque vada a finire, i dati del voto nei circoli dimostrano che ci sarà una gestione collegiale del partito».
Concetto, questo, ribadito da Vanni, deus ex machina della mozione in regione. «Gli iscritti hanno indicato che vogliono un partito aperto - dice - nonostante sei coordinatori provinciali su sette fossero schierati con Bersani. Questo vuol dire che il Veneto decide sul serio». E che la partita di Causin per la guida del Pd in Veneto sia tutta da giocare: «Pensiamo che su Andrea Causin si possa convogliare un voto ampio - prosegue Vanni - la sua è l’unica candidatura credibile».
Quanto alle possibili alleanze, lo staff della mozione Franceschini è convinto di poter contare sui contenuti del "decalogo" presentato a suo tempo da Piero Fassino a Marghera. Strategia e programma sono già pronti, mancano solo i voti per i quali Causin e soci si appellano ai "padri fondatori", ovvero al popolo delle primarie che due anni fa stupì il mondo politico per la partecipazione al voto. In prospettiva, poi, c’è la prossima tornata elettorale dove saranno in palio la Regione e il Comune di Venezia.
Qui Vanni ha già "sparigliato", con il comitato Per una metropoli sostenibile che ha elaborato un nuovo programma di governo per la città. In Regione, invece, resta aperto l’invito lanciato da Fassino ad agosto a guardare all’area moderata per cogliere le possibili frizioni fra Lega e Pdl. Guarda caso, proprio ora si parla di una possibile corsa in proprio dei due partner di maggioranza. Proprio quello che la mozione Franceschini auspicava.

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