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4.1.13

Post Primarie: il PD fa il conto con i maldipancia, anche nel veneziano


Il Pd fa i conti con i mal di pancia

 Il Pd, reduce dalle primarie dei parlamentari, è alle prese con i mal di pancia evidenti dell’ala cattolica, rimasta a bocca asciutta, e con la formazione delle liste in vista delle prossime elezioni politiche. Insistenti le voci che vogliono in lista, cooptati dalla segreteria nazionale, Andrea Martella e Pierpaolo Baretta più una donna. In corsa c’è Laura Puppato, oltre a Davide Zoggia che dovrebbe trovare un posto sicuro in Sicilia. Le primarie hanno decretato la vittoria dell’ala sinistra del partito rispetto agli ex Margherita. E c’è chi ora apertamente dice che non ci sta. 
Parlano Rodolfo Viola e Marco Stradiotto, che sono stati battuti dall’ala ex Ds . Il primo smentisce di voler restituire la tessera ma si dice molto deluso. «Sono deluso ma non mollo il Pd. Non ho voglia di queste discussioni in questo momento ma vorrei invece una riflessione su cosa sta diventando il Partito Democratico dopo queste primarie. Non mi lamento del risultato ma segnalo un disagio che ora sta avanzando perché , dopo il voto, il Pd assomiglia a qualcosa di vecchio». Ovvero i vecchi Ds. Stradiotto ieri ha preso l’aereo ed è volato a Roma. Dalla sua ha un appello che sta circolando, lanciato dal vicesindaco di Caerano San Marco (Tv), Daniele Guiotto e che punta a chiedere a Pierluigi Bersani e a Rosanna Filippin di rimettere in gioco il senatore di Martellago. Lui spiega: «Ringrazio gli amici che mi sostengono. Il fatto è che in questo momento pare che chi ha avuto il coraggio di candidarsi alle primarie vale meno di chi questo coraggio non ce l’ha avuto. E allora era meglio non candidarsi alle primarie. Spero che il regionale valuti il lavoro che ho fatto. Io non discuto dei voti ma ritengo che oltre ai numeri si debba anche fare una scelta meritocratica sul lavoro fatto e sul contributo da dare. Il Veneto è strategico per la vittoria alle prossime politiche. Certo è che se vedrò in lista persone che io non ritengo all’altezza della qualità che penso di avere, allora poi sarò libero di reagire e sarò giustificato». 
In lista entreranno tutti e undici i candidati delle primarie veneziane, distribuiti tra Camera e Senato ma saranno pochi ad avere davvero chance di ottenere l’elezione in Parlamento. Tra i certi ci sono il senatore uscente Felice Casson ( il più votato in provincia) e il segretario provinciale Michele Mognato. Se Casson preferirà correre al Senato, Mognato correrà per la Camera. Questo uno degli scenari possibili. Un posto certo anche per la deputata uscente Delia Murer, mentre la giovane Sara Moretto non avrà certezze fino al 25 febbraio. Non è parente di Marcello Basso e ha sostenuto Renzi. Posti garantiti non solo dai numeri ma anche dal rispetto delle differenze di genere, previste per comporre le liste dei candidati Pd per Camera e Senato. L’ultima parola spetta alla direzione regionale convocata sabato da Rosanna Filippin mentre quella nazionale è confermata per l’8 gennaio. Per quella data la direzione di Bersani svelerà quali saranno i parlamentari veneziani che otterranno il paracadute per entrare in lista. 

Mitia Chiarin

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