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1.7.08

Coordinamento dei parlamentari veneto: ripartire da Vicenza

la Nuova Venezia — 1 luglio 2008
"Calearo: fare strada con la Lega"

VENEZIA. Il centrosinistra batte un colpo. Chissà se l’eco arriverà fino a Venezia, da Schio dove ieri Massimo Calearo ha riunito per la prima volta i parlamentari veneti. Presenti 17 su 23. E due componenti del “governo ombra” su tre: Morando e la Garavaglia. Assente giustificato Martella.
Se l’eco del colpo arrivasse fino a Venezia, si potrebbe far sapere alla Lega che il centrosinistra veneto «è interessato a fare una battaglia seria sul federalismo finora tradito da questo governo, che ha tagliato 8 miliardi alla finanza locale. Una battaglia senza preclusioni alcuna verso i compagni di strada».
Lo dice Paolo Giaretta, segretario regionale del Pd e lo ripete con parole diverse Massimo Calearo, benché entrambi, sulla questione scottante di questo momento nel Veneto tra la Lega e Galan (istituire una commissione d’inchiesta sulle società regionali), dimostrino poco entusiasmo. La qual cosa andrebbe forse spiegata da uno psicologo. Mah. Anzi boh, come dice Maurizio Gasparri.
«Abbiamo organizzato l’incontro a Schio con sindaci e amministratori locali - spiega Calearo, coordinatore dei parlamentari del Pd - perché ci muoviamo con una logica provinciale. Siamo partiti da Vicenza e faremo altrettanto nelle rimanenti province, scegliendo volta per volta centri diversi dai capoluoghi. Vogliamo essere vicini alla gente».
Buono a sapersi. E cosa vi siete detti? «Al centro del primo incontro c’è stata la manovra finanziaria appena presentata dal governo, con le ricadute che avrà nel Veneto. C’è da attendersi una mazzata per gli enti locali, perché la pressione fiscale rimarrà invariata per il resto della legislatura...» Impossibile. L’odiosa pressione fiscale ereditata dal famigerato governo Prodi?! No, no, impossibile. Era la prima cosa che Berlusconi avrebbe tagliato! «Appunto. La riduzione delle tasse non esiste. La pressione fiscale resterà invariata e nessun vantaggio deriverà alle imprese ma soprattutto alle famiglie a basso reddito.
La riunione era divisa in due parti: nella prima abbiamo valutato tra di noi la manovra finanziaria, Enrico Morando ci ha dato il suo punto di vista, lo stesso ha fatto Pier Paolo Baretta. La manovra prevede un taglio di 30 miliardi agli investimenti per il prossimo triennio, che comporterà un taglio alle infrastrutture. L’abolizione dell’Ici ridimensiona e umilia i Comuni, intervenendo in maniera centralista su una materia di loro stretta competenza. La cosa peggiore è che non sono state indicate ancora le risorse con cui coprire questo buco. Se questo è il federalismo che ci prepara il governo, facevamo volentieri senza».
Cosa pensate del movimento dei sindaci che propone il 20% di compartecipazione Irpef, cancellando i trasferimenti? «Noi pensiamo che il movimento dei sindaci sia un fatto importante, da seguire ma non da targare. Vogliamo essere al servizio dei sindaci, non sostituirci a loro».
La Lega ha proposto una commissione d’inchiesta sulle società partecipate dalla Regione Veneto, da affidare al centrosinistra. La vostra idea qual è? «Quello che succede in Veneto è un esempio di quello che un domani succederà in Italia. Ci sarà sicuramente un’implosione tra la Lega e la coalizione in cui si trova. E’ anche vero che i malesseri che si vedono in Regione Veneto hanno un nome e un cognome. C’è qualcuno che pensa di essere il fulcro del sapere, peccato che a casa sua non lo considerino tale. La Lega è un partito molto vicino alla gente, coglie i problemi reali. Non per caso anche a livello nazionale cominciano ad emergere questi mal di pancia finora sopiti».
Renzo Mazzaro

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