la Nuova Venezia — 17 settembre 2008
Riforma Gelmini, in Veneto 1200 maestri a rischio
PADOVA. Una bocciatura secca del decreto Gelmini e dei tagli stabiliti dal Governo. Ma anche della Regione, che non investe sulla mediazione linguistica e stanzia troppo poco per buoni libro e trasporto scolastico. Il Pd si prepara a dar battaglia per la scuola pubblica, in Parlamento come in Consiglio regionale. La protesta contro la reintroduzione del maestro unico alle elementari si leverà in tutta Italia con tre giorni di mobilitazione, il 26, 27 e 29 settembre. In Veneto nei prossimi cinque anni saranno tagliati circa 1200 maestri, di cui 320 solo nell’anno scolastico 2009-2010, in base al decreto del ministro dell’Istruzione. «E’ la prima volta che una riforma sulla scuola viene fatta senza passare in Parlamento - segnala Roberto Fasoli, responsabile per l’istruzione del Pd veneto - E’ un decreto balneare che ha come unico obiettivo il risparmio. Con un passo indietro clamoroso come il maestro unico, basato su una concezione di scuola superata, gravi disagi per le famiglie, tempo pieno ridotto a doposcuola e 130mila lavoratori a rischio. E più costi per i Comuni». La manovra prevede 7 miliardi e 800 milioni in meno alla scuola in tre anni, 87mila insegnanti in meno e un taglio drastico di personale Ata. In Veneto, dove la dispersione scolastica riguarda 1800 ragazzi l’anno, rischiano la chiusura 201 scuole «sottodimensionate», che però svolgono un ruolo vitale per molti paesi di montagna. E non c’è una risposta adeguata all’incremento degli alunni stranieri, che raggiungono il 10,8% della popolazione scolastica (+13,9% rispetto al 2007). L’Ufficio scolastico regionale ha proposto la destinazione di parte di un fondo da 500mila euro per l’inserimento di mediatori culturali nelle scuole. Ma l’assessore regionale Elena Donazzan ha rigettato il progetto. In proposito Il Pd proporrà l’istituzione di un tavolo di coordinamento tra gli uffici scolastici e gli assessorati all’istruzione di Provincie e Comuni. «Faremo inoltre una battaglia in Consiglio regionale in sede di approvazione della Finanziaria 2009 per aumentare il contributo alle famiglie per l’acquisto di libri di testo e il trasporto scolastico» promette Andrea Causin. Nel 2008 lo stanziamento della Regione è stato di 1,5 milioni, meno del 30% delle domande delle famiglie. E i Comuni sono costretti a intervenire con proprie risorse. (s.v.)
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