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28.10.08

Andrea Martella: le ragioni di Cacciari, risorsa per il PD

la Nuova Venezia — 28 ottobre 2008

«Con Cacciari faremo un Pd più forte»

 «Con Massimo Cacciari abbiamo avuto una visione diversa sulla manifestazione di sabato, che è stata un successo. Ma adesso smorziamo i toni e le polemiche. Cacciari è un riferimento assoluto per il Partito democratico, nazionale e veneto e con lui dobbiamo lavorare per rendere sempre più forte il partito e il centrosinistra a Venezia e nel Veneto anche in vista delle prossime elezioni provinciali».

 Stop alle polemiche scaturite dalle dichiarazioni del sindaco sull’inutilità della manifestazione del 25 ottobre, chiarisce subito l’uomo forte di Walter Veltroni in Veneto, il parlamentare e ministro ombra delle Infrastrutture Andrea Martella. Ieri mattina il sindaco di Venezia ai giornalisti ha ribadito le sue posizioni.  

«Il Pd deve mettere mano alla sua organizzazione territoriale con una struttura federale e occuparsi di federalismo fiscale - ha ribadito ieri a Mestre il sindaco Massimo Cacciari - Se posso continuerò a contribuire al futuro del partito ma posso occuparmi tranquillamente anche solo della mia attività di professore».  

Ma nel pomeriggio arriva un chiaro stop alle polemiche esplose nel Partito Democratico dopo le critiche mosse dal sindaco alla manifestazione di Roma di sabato scorso e al modello d’opposizione portata avanti dal segretario Walter Veltroni. «Basta polemiche» dice il ministro ombra Andrea Martella, l’uomo di Veltroni in Veneto.   

Con Massimo Cacciari c’è ancora gelo?  

 «Guardiamo avanti, abbiamo avuto posizioni diverse sulla manifestazione di Roma, ma abbiamo lo stesso obiettivo: costruire un partito democratico forte in Veneto e nel Paese in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. A Venezia lavoreremo per sostenere la rielezione di Davide Zoggia alla presidenza della Provincia. E sempre con Cacciari ci impegneremo per vincere anche le elezioni amministrative del 2010 e continuare a governare la città».   

Veltroni esce rafforzato dal Circo Massimo?   

«E’ stato un grande evento politico e democratico. Il Pd da oggi è più forte e Veltroni vede rilanciata la sua leadership. Ora dobbiamo velocemente valorizzare e dare risposte alla carica di entusiasmo e partecipazione che abbiamo visto al Circo Massimo».   

Come intende muoversi ora il Partito Democratico.   

«Dobbiamo lavorare anzitutto ad un progetto riformista che sia chiaro e netto e dia risposte alle proposte lanciate da Veltroni. Stop poi alle correnti e alle divisioni interne. Dobbiamo ridare coraggio e fiducia ai nostri elettori e saper parlare agli italiani. Stiamo lavorando ad una conferenza programmatica nazionale che parli a tutti gli elettori che ancora non guardano a noi. Servono risposte più serie e convincenti di quelle del centrodestra, per dare risposte alle famiglie, alle piccole e medie aziende, ai lavoratori. Bisogna riformare lo Stato a partire dal federalismo fiscale e investire sull’educazione, la formazione, scuola e università. Tutt’altra cosa della politica di tagli e false riforme attuate dal governo Berlusconi che ora sta scendendo nei sondaggi ed ha avuto una reazione nervosa dopo la nostra manifestazione».   

Torniamo a Cacciari. Il sindaco ha posto con forza due questioni: il partito federato e il federalismo fiscale. Su questo siete d’accordo?  

 «Cacciari sul partito federato ha ragione: siamo in ritardo ma serve avere un partito federale per avere autonomia di proposta, programmi ed alleanze e poter costruire una leadership in vista anche delle prossime elezioni regionali. Il ciclo Galan è finito, esistono evidenti divisioni tra il Popolo della Libertà e la Lega».   

Veniamo al federalismo fiscale.   

«E’ evidente che il Paese ha bisogno di federalismo fiscale. Noi abbiamo presentato un emendamento alla prossima Finanziaria che introduce la possibilità che il 20% dell’Irpef torni ai Comuni come chiede il movimento dei sindaci. E su questo tema sfidiamo il centrodestra, perchè andiamo oltre il disegno di legge Calderoli che non va bene, e appare solo una bandiera per accontentare la Lega e non ci sono cifre e risorse. Su questo tema serve una decisione che in Parlamento sia condivisa, noi siamo pronti a discuterne».   

In primavera ci saranno le elezioni provinciali. Il Pd organizzerà le primarie? Quale sarà il quadro delle alleanze?   

«La ricandidatura di Zoggia è già stata decisa. Ci potranno invece essere le primarie per la scelta dei candidati nei vari collegi. Zoggia è sostenuto dal Pd e da una ampia coalizione di centrosinistra a cui si affiancherà, come alleata, anche una lista civica che sarà espressione dei territori, della società e delle varie liste civiche che esistono nei vari Comuni. La lista civica ovviamente sarà alleata alla coalizione di centrosinistra in vista delle prossime provinciali».   

Veniamo alle Europee.   

«Siamo contrari alla proposta del centrodestra che punta su liste bloccate e l’abolizione delle preferenze. Faremo una battaglia in Parlamento e nel Paese per garantire libertà di scelta agli elettori».

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