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24.10.08

Da Venezia a Roma: Salva l'Italia, 25 ottobre 2008

la Nuova di Venezia — 24 ottobre 2008  

«A Roma per darci la sveglia»

 Decisi ad andare a Roma per dimostrare che l’opposizione non è morta e sepolta: in treno e pullman, dopo aver macinato nottetempo centinaia di chilometri su e giù per l’Italia, sfileranno lungo le vie della capitale con quel tanto di autocritica per riconoscere che errori in questi mesi l’opposizione, troppo silente, ne ha fatti, ma con la ferma volontà di combattere «la deriva autoritaria di questo governo». 380 veneziani partiranno questa notte dalla stazione di Mestre con un treno speciale, altri 250 in 5 pullman all’alba di domani: il popolo del Pd veneziano non segue il giudizio tagliente del sindaco Cacciari, che aveva sentenziato «la manifestazione è frutto di errori tattici e strategici, ci vadano i demagoghi. Se sperano di far cadere così Berlusconi... Io non ci vado perché ho da fare».  «Una parte di verità c’è, in queste parole: il Pd ha bisogno di una sveglia forte, non deve più far finta di contrastare il governo, ma fare proposte concrete ed opposizione - commenta Alessandro Maggioni , coordinatore comunale - e questa manifestazione è esattamente la sveglia che ci serve». «Nonostante sia vero che la manifestazione sia “vecchia”, perché lanciata 5 mesi fa, è, purtroppo, drammaticamente attuale: oggi ci sono tutte le urgenze per andare in piazza a protestare contro questo governo - incalza Paolo Povolato , coordinatore del Pd lidense - Stiamo parlando di un governo che annuncia l’invio della polizia nelle scuole: siamo davanti ad una vera deriva democratica. Bisogna andare a Roma da cittadini, non solo da militanti del Pd». Nei giorni scorsi è stata l’anima comunista della Cgil a scendere in piazza a Roma per la manifestazione indetta da Rifondazione, domani toccherà a quella democratica. «In questi giorni il sindacato è costretto a scendere più volte in piazza - commenta Sergio Chiloiro , della segreteria confederale - Il 30 ottobre in difesa della qualità della scuola, il 7 novembre con i lavoratori del pubblico impiego, poi con l’Università minacciata dai tagli. In questo quadro, il governo sta poi mostrando il suo volto autoritario, con attacchi diretti alla libertà di critica e manifestazione: andare a Roma è importante per tenere aperta l’articolazione democratica». «Quando raccoglievamo le firme con i banchetti, le persone per strade ci chiedevano di manifestare - aggiunge Marta Meo - La gente ha bisogno di esprimere il proprio disagio nelle piazze, contro l’arroganza di questo governo: manifesteremo anche per loro. È vero che nel Pd ci sono molti problemi, ma questo sarà un segnale che farà bene al partito e alla democrazia». (r.d.r.)
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la Nuova di Venezia — 23 ottobre 2008  

Il Pd veneziano snobba Cacciari «Tutti a Roma»

In 700 a Roma contro il governo «Manifestare ora è doveroso»

Tutti a Roma. Il popolo del Pd si prepara alla sua prima volta in piazza. Per la grande manifestazione di sabato pomeriggio a Roma contro il governo saranno almeno 700 i veneziani che raggiungeranno nella capitale. Cinque pullman e un treno speciale arriveranno in mattinata. Ci saranno al gran completo i parlamentari veneziani, il gruppo dirigente del partito, i rappresentanti delle istituzioni.  

«Siamo tutti convocati», dice il senatore Felice Casson , «manifestare è doveroso, perché la politica del governo va in direzione opposta rispetto agli interessi dei cittadini».

Propaganda antiberlusconiana? Niente affatto, si inalbera Casson, «è la realtà, basta vedere le politiche sulla scuola, sulla sicurezza, sull’economia. E’ giusto esserci in piazza».

L’appello del sindaco Cacciari non è stato accolto. E se molti condividono le sue critiche alla lentezza del processo di formazione del nuovo partito, tutti o quasi ritengono necessario manifestare.

«E’ un momento di grande democrazia», ribadisce Andrea Martella , ministro ombra del Pd per le infrastrutture, «sarà un momento di crescita per il nuovo partito». Per organizzare pullman e treni della base, i parlamentari hanno sborsato millecinquecento euro a testa. Una colletta per garantire il viaggio ai giovani della base che si avvicinano alla politica per la prima volta.

«Per fortuna sono tanti», dice entusiasta il segretario provinciale del Pd Gabriele Scaramuzza , «la gente delle primarie ci segue e ci dà speranza». L’anno scorso alle primarie furono 54 mila i veneziani al voto. Adesso sono 5500, il 10 per cento, coloro che hanno aderito alla sottoscrizione per il nuovo partito.

«Un popolo in gran parte nuovo», dice Scaramuzza. Accanto ai giovani, studenti, intellettuali, operai, anche le facce note del gruppo dirigente e dei vertici delle istituzioni.

Il presidente della Provincia Davide Zoggia , il consigliere regionale Piero Marchese , il prosindaco Michele Mognato . Non ci saranno - ma per motivi personali e non politici - il vicesindaco Michele Vianello e l’assessore provinciale Giuseppe Scaboro . Non ci saranno per scelta invece i parlamentari di Italia dei Valori (il veneziano Massimo Donadi , capogruppo alla Camera) e nemmeno gli esponenti della sinistra che hanno già manifestato con Di Pietro qualche settimana fa. Aderiscono invece i Verdi.

«Contro un governo insostenibile e per una opposizione tutta da costruire», dicono. «In tutto il mondo la questione ambientale è al centro della politica», attacca il capogruppo in Comune Beppe Caccia , «in Italia invece si parla d’altro, si fa leva sulla paura e sull’insicurezza, si attenta ai diritti civili e si insegue la follia dell’energia nucleare. Dall’altra parte tanti brandelli di opposizione che sembrano disorientati dalla sconfitta, e inseguono l’agenda politica dettata dall’avversario. In questo Cacciari ha ragione. Ma a Roma bisogna esserci».

Nella delegazione ci saranno anche i «moderati» Tiziano Treu e Rodolfo Viola, insieme ai deputati Baretta e Stradiotto, non molto abituati alle manifestazioni di piazza.

«Cacciari deve sempre stupire, ma in questo caso non mi pare ci siano elementi», dice il senatore Tiziano Treu, «il governo Berlusconi sta facendo dei guasti. Noi le proposte alternative le facciamo, sulla crisi come sul resto».  

I convogli partiranno da Venezia nella notte di venerdì. Il concentramento per la manifestazione è previsto per le 14, l’intervento conclusivo del segretario nazionale del Pd Valter Veltroni per le 16.30.

Alberto Vitucci

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