la Nuova Venezia — 30 giugno 2009 Provincia, il tesseramento si ferma a 5 mila iscritti
MESTRE. Ds e Margherita, assieme, contavano in provincia 8 mila iscritti. Oggi, il Partito Democratico conta 5 mila iscritti. I dati, forniti dal coordinatore provinciale Gabriele Scaramuzza, rendono l’idea di un partito che con la fusione, ha perso iscritti.
«Colpa - dice Scaramuzza - di una attesa eccessiva per il via al tesseramento da parte della segreteria nazionale e di norme bizantine che costringono l’iscritto ad andare al circolo a farsi fare la tessera dal segretario mentre in passato era il segretario ad andar a casa delle persone. Capisco che in alcuni territori si possa temere una sorta di mercato delle tessere, ma da noi questi problemi mica esistono. E ci voleva maggiore libertà, che ci siamo presi con il pre-tesseramento».
Dei quasi 5 mila iscritti, tra il 20 e il 30 per cento sono persone che non hanno mai avuto la tessera di Margherita o Ds. Ora qualcosa cambierà sul fronte del tesseramento. Si muoveranno gli ex della Margherita che non si sono tesserati attendendo di vedere i risultati elettorali e che guardano all’Udc di Casini. Così come il fatto che si vada in autunno al congresso, spinge ad accelerare il tesseramento perché è vicino il 21 luglio, il termine indicato per ottenere la tessera del Pd ed avere il titolo per partecipare alle fasi congressuali non da spettatori senza diritto di voto.
E in attesa dei congressi nei 72 circoli veneziani, il dibattito politico si sposta nelle feste. Confermate per ora quelle di Zelarino e Campalto.
(m.ch.)
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la Nuova Venezia — 30 giugno 2009«E' vero, il Pd è un partito malato»Mitia ChiarinMESTRE. «Il Pd non è morto ma sta abbastanza male». Venerdì scorso al Candiani, al seminario della Fondazione Pellicani, il politologo Ilvo Diamanti ha condotto una impietosa analisi dello stato di salute del Partito Democratico, dopo il voto di giugno per Europee e Amministrative. Dagli errori alla questione leadership. Un coro di consensi arriva dai dirigenti locali del partito. Ecco i mali del Pd secondo il politologo Ilvo Diamanti. Un partito che non sa dare risposte chiare su questioni centrali come sicurezza, immigrazione, costi della politica, economia e lavoro. Che non convince i delusi dal Pdl. E «che deve riprendere il rapporto con la società e formare una classe dirigente che sappia selezionare i migliori».
E dopo la sconfitta alle Provinciali, temi come la solitudine dei sindaci, segnalata anche da Cacciari, trovano d’accordo i dirigenti locali del Pd che guarda alle Comunali del 2010, ai congressi e alle Primarie del 25 ottobre per la scelta del segretario nazionale.
«Scontiamo l’assenza di posizioni chiare, l’eccessiva incapacità di andare a fondo su molte questioni - dice il coordinatore provinciale del Pd Gabriele Scaramuzza - il congresso non mi interessa se è un referendum tra Bersani e Franceschini, serve invece che questo appuntamento ci faccia fare davvero chiarezza sull’idea di paese che vogliamo». Scaramuzza vuole legare ai congressi di circolo il lavoro in vista delle Comunali 2010 e la scelta del candidato sindaco. Ne parlerà venerdì alla direzione provinciale chiedendo di avviare da luglio una serie di assemblee in tutta la provincia.
Centrale la questione della leadership. Lui, all’indomani della sconfitta di Zoggia, si è detto pronto a farsi da parte. «Priorità sono il rapporto con il territorio e gli amministratori locali e la scelta dei dirigenti migliori. Vanno fatti crescere coloro che non hanno solo i titoli di studio ma doti come dedizione, spirito di servizio, capacità di mediazione e sanno sporcarsi le mani».
Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Claudio Borghello concorda con Diamanti: «La sua è la disamina più veritiera», dice, su un partito che fatica a valorizzare idee e persone. «A Venezia il segretario comunale è stato scelto tra tre candidati. Scaramuzza invece è stato eletto all’unanimità così come Zoggia è stato il candidato scelto con voto unanime. Se deve farsi da parte è perché incarna l’errore di tutti e non di pochi». Puntare sui giovani? Borghello è d’accordo ma ricorda la segreteria Veltroni in cui i «giovani vennero silurati e sostituiti in toto con un governo ombra invisibile di personaggi di non primo pelo».
Ai migliori, dopo il Lingotto, pensa Marta Meo della segreteria regionale Pd. «Esiste un partito sano e al congresso bisogna confrontarsi sulla volontà o meno di rinnovamento - dice - Per il Pd è indispensabile puntare sui migliori».
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